Ieri davanti alla Regione Puglia
( Da comunicato) - Scelte frutto di una politica energetica fallimentare attuata dal governo
nazionale ai danni della collettività e avallate dall’inerzia del governo regionale,
che plaude addirittura all’approdo sulle coste pugliesi di un terzo gasdotto.
Il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle torna a ribadire il proprio no ai
progetti di TAP, Poseidon ed Eagle LNG annunciando - nella conferenza stampa
tenutasi ieri alla quale sono intervenuti i consiglieri Antonio
Trevisi e Gianluca Bozzetti, la senatrice Daniela Donno ed esponenti del
Movimento NO TAP - un sit-in di protesta che si svolto ieri di fronte alla sede del Consiglio regionale. Una iniziativa di cittadini,
attivisti, associazioni "alla quale sono invitate anche le altre forze
politiche che intendano schierarsi a difesa del territorio e degli interessi
dei cittadini pugliesi”.
Le ragioni del Movimento che - come hanno ricordato i consiglieri Bozzetti e
Trevisi - “dal primo momento ha evidenziato le criticità dei progetti e gli
interventi necessari a rivedere le autorizzazioni, vengono rafforzate oggi da
nuovi elementi: i dati preliminari delle indagini condotte da Arpa Puglia, da noi
sollecitate e finalizzate alla valutazione dello stato ambientale della zona di
San Foca individuata da TAP come approdo, indicano che la presenza di
Posidonia non è sporadica, viziando così la procedura di affidamento
dell’opera. Inoltre, le dichiarazioni di EAGLE LNG, relative alla mancanza di
posidonia nel sito di Lendinuso, sarebbero in contraddizione con quanto
sostenuto da TAP che invece aveva scartato quella stessa zona a causa della
presenza della pianta acquatica”.
"Senza dimenticare – ha sottolineato il consigliere Trevisi – che secondo
Arpa lo studio di TAP è carente nella valutazione degli effetti sanitari
dell’inquinamento atmosferico riconducibile agli inquinanti Pm 10, monossido di
carbonio, ossido e biossido di azoto emessi sia nella fase di cantiere che in
quella di esercizio e che manca anche la valutazione di impatto sanitario”.
L’analisi dei cinquestelle si allarga poi alle ragioni per cui “una politica
energetica basata sul gas nel 2017 sia fallimentare e miope da tutti i punti di
vista, ambientale, economico e strategico e mentre il mondo si muove verso le
fonte rinnovabili in Puglia si sceglie di “innovare” puntando sul “vecchio”.
“Nel 2005 - ha spiegato Trevisi - il consumo interno lordo di gas naturale in
Italia era pari a 71,17 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep)
nel 2015 si è attestato a 55,30 Mtep (fonte Bilancio Energetico Nazione del
Ministero dello sviluppo Economico). In poco più di un decennio i consumi di
gas in Italia sono scesi di oltre un quinto però oggi si continua a dire che
abbiamo bisogno di realizzare dei gasdotti. In Puglia se ne vogliono realizzare
addirittura tre. Nulla fa pensare che il gas possa diventare il vettore
energetico del futuro: nel settore industriale ed edilizio gli impianti di riscaldamento
hanno rese maggiori proprio se elettrici, alimentati da impianti fotovoltaici o
altre rinnovabili e nel settore dei trasporti tutti puntano a sviluppare una
mobilità elettrica a basso impatto ambientale. Di scelte energetiche sbagliate
ne abbiamo viste molte negli ultimi decenni e questa si aggiungerebbe alle
altre perché non c’è nulla che faccia pensare ad un interesse strategico
nazionale di queste opere se non un grosso business che punta a monetizzare gli
ultimi grossi giacimenti esistenti sul pianeta”.
In conclusione l’appello a “non ritardare la diffusione delle fonti
rinnovabili, ormai più convenienti economicamente delle fossili. Non ce lo
possiamo permettere, perché i cambiamenti climatici non seguono le logiche
della ricchezza concentrata nelle mani di pochi. Domani manifesteremo per
ribadire al governo regionale e a quello nazionale che i pugliesi sono stanchi
di scelte miopi che si trasformeranno in problemi per i nostri figli domani.
Per una volta si provi a ragionare a lungo termine per il bene della nostra
collettività e non solo per soddisfare i soliti squallidi interessi economici e
politici di qualcuno. Questo è il momento giusto per investire sul futuro ed
abbiamo i mezzi per farlo”.