Il ministro dell'agricoltura è intervenuto ieri a Noicattaro.
Ieri il ministro dell’agricolturaStefano Patuanelli ha incontrato agricoltori, imprese e associazioni di categoria per ascoltare le istanze del comparto pugliese. L’incontro è avvenuto nella sala consiliare del Comune di Noicattaro. Ambiente ed energia sono stati i temi principali su cui si è concentrato l'intervento del ministro. "E' a rischio la raccolta di molti prodotti agricoli a settembre - ha ricordato Patuanelli dialogando con il sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato - perché i produttori avranno probabilmente la convenienza a lasciare i prodotti nei campi piuttosto che raccoglierli e cederli alla trasformazione o trasformarli direttamente, visti i costi". Il ministro ha assicurato di voler intervenire in settimana con un apposito decreto che dia "risposte vere per i produttori dell'agroalimentare, mettendo mani a tutte le risorse che sono reperibili, con tutte le forme possibili. Sono a rischio milioni di posti di lavoro, sono a rischio le nostre produzioni". Al centro dell'incontro anche i rincari sull'energia, che stanno mettendo in forte difficoltà non solo il settore agricolo: "Nel medio periodo bisogna continuare nel percorso di produzione con fonti energetiche rinnovabili in modo da essere veramente indipendenti - ha aggiunto Patuanelli - perché la diversificazione dell'approvvigionamento di energia da fonte non rinnovabile, come quella fossile, non porta ad una indipendenza, ma a una diversificazione della dipendenza. Invece noi dobbiamo insistere fortemente sulle rinnovabili, è un Paese che può essere energeticamente indipendente". Patuanelli ha poi ricordato come ci sia grande preoccupazioneper il settore agroalimentare, tra i più colpiti dal caro energia. "Se sino a qualche settimana fa – ha concluso il ministro - le filiere con grandissima difficoltà e con senso di responsabilità riuscivamo ad ammortizzare l'aumento dei costi di produzione, con passaggi intermedi, e quindi il prezzo finale, oggi i prezzi al consumo non possono più essere rivisti al rialzo perchè‚ avremmo una riduzione della domanda e non possiamo permettercelo".