Stamattina la firma del sindaco Francesco Zaccaria alle Terme di Diocleziano alla presenza di 4 Regioni, 12 province e città metropolitane e 73 Comuni.
Fasano presente questa mattina martedì 10 gennaio a Roma per la sottoscrizione del protocollo di intesa per la candidatura della «Via Appia, regina Viarum» nella lista del patrimonio Unesco. A firmare l’accordo c’era il sindaco Francesco Zaccaria che ha siglato il protocollo nella cerimonia che si è tenuta alle Terme di Diocleziano e che è stata presieduta dal sottosegretario Gianmarco Mazzi, al quale il ministro ha conferito la delega al coordinamento delle attività e delle iniziative relative all’attuazione delle Convenzioni Unesco di competizioni del Ministero.
«La Via Appia è già di fatto patrimonio dell’umanità – dice il sindaco Francesco Zaccaria – e l’iscrizione nella lista del World Heritage rappresenterebbe la giusta formalizzazione e valorizzazione di una delle tracce di storia più importanti insieme al parco archeologico di Egnazia, del nostro territorio. Diventare sito Unesco accrescerebbe ancora di più l’attrattività di una porzione di Puglia che è già tra le più visitate al mondo e che attira i viaggiatori di tutto il mondo per bellezza paesaggistica, monumentale e valore storico».
Il progetto, promosso dal ministero della Cultura attraverso gli uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere.
La strada consolare, circa 900 km di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea, rappresenta non solo il prototipo del sistema viario romano, ma è anche simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell’Oriente e dell’Africa.
Per sostenere la candidatura dell’Appia il ministero della Cultura sta investendo nel restauro e nella valorizzazione di evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso, con l’obiettivo di coniugare le ragioni della conservazione e valorizzazione di questo importante patrimonio con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti, per rafforzare l’offerta culturale, fondamentale per la crescita sociale ed economica soprattutto delle aree interne. Dopo la valutazione del Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, il dossier scientifico, accompagnato dal Piano di gestione del sito candidato, sarà inviato a Parigi.