L'UE lascia aperta l'infrazione.
Sì alla proroga di un anno, dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024, delle concessioni balneari attuali. Cinque mesi in più, fino a luglio di quest’anno, per mappare le stesse concessioni e, quindi, esercitare la delega prevista dal ddl Concorrenza. Durante questi cinque mesi, ai Comuni e alle Regioni sarà vietato bandire le gare in attesa dei decreti attuativi sul riordino della disciplina in materia, decreti che saranno emanati comunque entro febbraio. Sono questi i contenuti dell’accordo stretto nel corso del vertice fra governo e maggioranza di centrodestra e poi “vidimati” ieri mattina dalla Commissione congiunta – Affari costituzionali e Bilancio – del Senato. La duplice proroga confluirà negli emendamenti al decreto legge Milleproroghe che dovrebbe approdare in Aula, per il via libera definitivo, martedì 14 febbraio. Il primo emendamento, presentato da Forza Italia, fa slittare i termini per l’avvio delle gare di altri 12 mesi, al 31 dicembre 2024; il secondo, firmato dai relatori del Milleproroghe, Alberto Balboni di Fratelli d’Italia e il pugliese Dario Damiani di Forza Italia, allungherà di cinque mesi i termini della mappature. Il nodo balneari agita però ancora i rapporti tra Roma e Bruxelles. L’intervento inserito nel decreto Milleproroghe da parte della maggioranza che rinvia di un anno le gare per le concessioni ha fatto sì che intervenisse Bruxelles. “Cogliamo l’occasione per ribadire che il diritto Ue richiede che le norme nazionali» sui servizi «assicurino la parità di trattamento degli operatori – fanno sapere -, promuovano l’innovazione e la concorrenza leale» e «proteggano dal rischio di monopolio delle risorse pubbliche».