Il
presidente regionale ANP Romito: “ Su dimensionamento delle scuole facciamo
chiarezza".
“
Era inevitabile che il ricorso presentato dalla Regione Puglia alla Corte
Costituzionale contro la norma recentemente varata dal Parlamento, che rivede dopo
12 anni modalità e parametri del dimensionamento delle scuole, rinfocolasse le
preoccupazioni e riproponesse le grida di allarme che da sempre agitano
l'opinione pubblica, non sempre sufficientemente informata su tale questione”.
Così Roberto Romito, presidente regionale dell’ANP dei dirigenti scolastici,
ospite della puntata di Perché. Romito ritiene che una pacata riflessione sugli
effettivi contenuti del provvedimento ricusato possa contribuire a fugare dubbi
e preoccupazioni, al di là delle appartenenze politiche. “ Si sente dire che la
norma provocherebbe la chiusura delle scuole con meno di 900 alunni- ha
sottolineato il presidente pugliese di ANP – ed il loro accorpamento ad altre
scuole riducendo i servizio scolastico ai cittadini e che, inoltre, si
incentiverebbe il fenomeno delle cosiddette classi pollaio. L’affollamento
delle classi non c’entra per nulla con la questione del dimensionamento delle
scuole- ha precisato Romito- perché il numero di alunni per classe è
rigidamente fissato da altre e diverse norme e parametri, rivenienti dal decremento
del numero assoluto di alunni dovuto al calo demografico. E va detto che finora
nessun governo ha affrontato e fatto proposte per risolvere la criticità del
numero troppo alto di alunni per classe. Quanto alla paventata chiusura delle
scuole ed alla riduzione del servizio scolastico sul territorio, basta leggere
con attenzione la norma contestata dalle quattro regioni firmatarie del ricorso
( Campania, Toscana, Emilia Romagna e Puglia) - ha spiegato Romito – che interviene
soltanto a definire, da parte dello Stato e con il concorso delle regioni
stesse, l’organico dei dirigenti scolastici, ma non riguarda minimamente
l’erogazione del servizio di istruzione, garantito agli alunni e allo loro
famiglie.Con la nuova norma, che
entrerà in vigore dal 1 settembre 2024 - ha puntualizzato Romito - sparisce
ilvalore minimo di alunni per scuola,
sostituito dal numero medio di alunni per scuola e quindi non vi e più
differenza fra le scuole sottodimensionate e le altre. Quindi avremo da subito
e anche in prospettiva un organico regionale stabile dei dirigenti, per di più
con garanzia anche di assorbire per turn over quelli che verranno assunti con i
prossimi concorsi, cosa che dall’anno scorso in Puglia non è più stata
possibile. Sotto ogni punto di vista il nuovo sistema è quindi condivisibile.”
Il presidente dei dirigenti scolastici ha concluso: “Saranno proprio le
regioni, attraverso il previsto confronto e accordo con lo Stato, a fissare le
soglie del dimensionamento”.Un servizio nel telegiornale.