Il caso ritardi sull’assegnazione di alloggi popolari a Monopoli, con intervento dell’assessore Campanelli e del dirigente Calabrese, è alla base di un comunicato di esponenti d’opposizione.
(Da comunicato) - Ogniqualvolta l’opposizione formula domande circa la trasparenza, il politico di turno della maggioranza, sentendosi evidentemente sotto osservazione per ruoli e responsabilità, reagisce con fastidio, promettendo azioni legali.
E’ il caso del vicesindaco e assessore Giuseppe Campanelli, il quale, utilizzando il sito istituzionale del Comune di Monopoli (era il caso?) e il comunicato stampa n. 3442 dell’Amministrazione, tuona contro “ l’accanimento della macchina del fango e del sospetto che, con estrema leggerezza, alcuni soggetti stanno riversando sulla mia persona nel nome di una infame speculazione politica”.
Vorremo ricordare al risentito assessore che l’analisi degli atti amministrativi e la richiesta di accesso a tali atti sono azioni lecite da parte delle forze politiche che amministrano la città, anche e soprattutto nel ruolo di opposizione, la quale deve controllare l’operato della maggioranza di governo e rendere pubbliche le proprie obiezioni, sia in aula consiliare che per mezzo degli organi di informazione.
Le opposizioni, dall’inizio della legislatura hanno sempre tutelato l’informazione e hanno sempre vissuto il bisogno di trasparenza, che orienta il proprio operato politico e sostengono qualsiasi atto di approfondimento dell’azione del Governo Romani-Campanelli, al punto che, quando si è trattato di votare atti di maggioranza convincenti, non si sono tirati indietro, fornendo il proprio costruttivo apporto e contributo.
Tuttavia sentiamo il bisogno di tutelare TUTTI i cittadini di Monopoli e di vigilare sugli atti amministrativi che riguardano la loro vita e i loro bisogni. Più volte abbiamo sollevato domande in consiglio comunale circa l’assegnazione delle case popolari, perché sappiamo che dietro quella graduatoria ci sono bisogni reali, lacrime e disperazione delle famiglie. E fanno davvero scandalo i tempi di attesa che la maggioranza politica di questa città riserva a quelle famiglie, non capendo che anche un mese e addirittura una settimana in meno di attesa possono ridare serenità, sonni tranquilli, sorriso a queste persone.
Ma l’assessore Campanelli scambia il ruolo di controllo dell’operato politico della maggioranza con un atto di guerra personale. Non comprende che la trasparenza tutela anche gli impiegati degli Uffici Comunali, che sono i più esposti alla rabbia dei cittadini. Il loro lavoro è aiutato dalla trasparenza, non minacciata da essa.
Stiamo analizzando gli atti amministrativi che saranno oggetto di interpellanze in consiglio comunale, perché procedure di assunzioni, bandi di reclutamento del personale amministrativo e graduatorie di merito ci sembrano bisognose di una attenta analisi, a tutela dei cittadini, dei disoccupati e dei lavoratori meritevoli.
Per quel che ci concerne, più che appassionarci allo specifico caso che vede coinvolto, per parentela, l’Assessore Campanelli, riteniamo che la questione dell’assegnazione degli alloggi popolari meriti particolare attenzione nel suo complesso, poiché volta a dare delle risposte ai cittadini più indigenti, rispetto ai quali, ancora una volta, questa Amministrazione si dimostra irrispettosa e indolente, trascurando gravemente i tempi di assegnazione.
La presenza di parenti dell’Assessore Campanelli all’interno di tale graduatoria è questione che va posizionata, al più, sul piano dell’opportunità, non della regolarità della graduatoria e dei diritti da assicurare a tutti i cittadini, compresi i parenti del politico di turno.
Quante volte ci indigniamo dinanzi alle notizie di assunzioni di parenti di politici? Quante volte ci producono rabbia notizie di agevolazioni a cittadini legati da parentela a politici? Ecco, ci possono essere tribunali che potranno decretare la regolarità di atti amministrativi e di delibere amministrative, il problema reale del conflitto di interessi, della opportunità morale, che piaccia o no, resta.
Difatti, non può sottacersi che il sentimento di perplessità e indignazione che molti cittadini hanno istintivamente manifestato rispetto a tale ultima vicenda, va collocato in un contesto più ampio, che ha visto questa amministrazione, in cinque anni, districarsi con esemplare disinvoltura nel “gioco” delle assunzioni dei propri galoppini con incarichi fiduciari, ovvero attraverso le società concessionarie di servizi esternalizzati, in cui risultano assunti amici, portaborse, quando non addirittura parenti degli esponenti dell’attuale maggioranza di Governo.
La politica non può che essere servizio alla società e tutela dell’equità, non strumento di potere personale, utile per aiutare solo gli amici, gli amici degli amici e i parenti, vincolandone eventualmente il voto.
Alla luce di ciò, risulta francamente incomprensibile come possa pretendersi che un cittadino, come chiunque altro si trovi al cospetto di una graduatoria per l’assegnazione di un numero risicatissimo di alloggi popolari (rispetto ad un fabbisogno che nella nostra Città, purtroppo, ha raggiunto picchi preoccupantissimi) si taccia e non possa porsi neppure un interrogativo rispetto, quantomeno, all’opportunità che un parente di una figura istituzionale di primissimo piano di questa Amministrazione capeggi la graduatoria medesima.
Così come desta sconcerto la nota del dott. Calabrese (sempre lui!), il quale, piuttosto che preoccuparsi di chiarire la vicenda, spiegando il perché dei gravi ritardi nell’assegnazione delle case, oltre che dei motivi per cui una graduatoria definitiva già in data 17 febbraio 2017 non sia ancora stata pubblicata, si affretta a diffidare chiunque dal divulgare documenti amministrativi non ancora resi pubblici. Siamo dinanzi ad un dirigente che vuol coprire le proprie inadempienze, i propri ritardi con le minacce?
Crediamo che tutto ciò giustifichi ampiamente le reazioni delle forze politiche che hanno denunciato tale stato di cose. Viceversa, riteniamo quantomeno curioso e singolare che un Assessore utilizzi il portale istituzionale per rispondere ad un articolo di stampa. Ma una parte della classe politica attuale non smette mai di sorprenderci e di deluderci.
I consiglieri Barletta, Comes, Indiveri, Pennetti, Suma