MONOPOLI - Espletate le ultime formalità burocratiche è tutto pronto per procedere all’avvio delle gare d’appalto per i lavori e le forniture necessarie all’allestimento del nuovo ospedale di Monopoli-Fasano. A comunicarlo è l’Asl di Bari. Con la recente approvazione da parte della Giunta regionale del nuovo programma di investimenti ex art. 20 della legge nazionale 67/1988, infatti, la procedura potrà andare avanti lungo binari paralleli. In attesa cioè che il Ministero della Salute formalizzi lo stanziamento della dotazione finanziaria di 84,5 milioni di euro, il Dipartimento regionale della Salute ha autorizzato la l’azienda sanitaria barese ad attivare con urgenza la procedura amministrativa finalizzata all’indizione delle gare, così da ottimizzare al massimo i tempi. Ad esprimere soddisfazione è stato subito il consigliere regionale del gruppo Con Stefano Lacatena. «Nonostante i gufi che riempiono una parte dello stadio, c’è tutta una tifoseria che lavora e registra con soddisfazione i passi in avanti compiuti per il completamento dell’ospedale di Monopoli-Fasano – ribadisce il consigliere regionale monopolitano -: la Asl Bari, infatti, ha avviato le gare per gli acquisti dei macchinari, degli arredi interni e di altre importanti forniture. Ovvero, in attesa che il Ministero della Salute formalizzi lo stanziamento di 84,5 milioni di euro, la Regione ha autorizzato la Asl ad avviare le gare per ottimizzare i tempi. È evidente, quindi, che si stiano percorrendo i binari dell’efficienza amministrativa per raggiungere il risultato, ovvero l’apertura dell’ospedale all’utenza». Ma a smentire sia Asl che Lacatena ecco il presidente della I Commissione bilancio e programmazione Fabiano Amati. «Per gli arredi e le attrezzature del nuovo ospedale Monopoli-Fasano non è stata bandita ancora alcuna gara. Purtroppo e basta leggersi le carte – ribadisce Amati -. C’è solo un invito a far presto del Dipartimento salute, peraltro ritardatario, dopo che con altrettanto ritardo è stata presentata al ministero la richiesta di utilizzo per la missione di 84.500.000 euro di cui 80.275.000 euro di quota Stato e 4.225.000 euro di quota regionale. Allo stato si registra quindi, sia il mancato rispetto del termine del 24 luglio per il fine lavori annunciato in pompa magna, sia la mancanza di gran parte dei capitolati d’appalto, mentre nessun lotto di arredi o attrezzature risulta avviato a gara».