Con questo claim il movimento progressista monopolitano, intende denunciare una serie di errori commessi nel corso di 15 anni ai danni dell'interesse pubblico, favorendo invece i privati.
Mare chiuso: con questo claim il movimento progressista
monopolitano Manisporche, intende denunciare una serie di errori commessi nel
corso di 15 anni ai danni dell'interesse pubblico, favorendo invece i privati.
8 punti campeggiano sul manifesto evidenziando in maniera nuda e cruda quelli
che sono stati, a detta della lista civica, gli sbagli commessi nel recente
passato, tanto da essere ribattezzati "otto schiaffi in faccia ai
cittadini". Tra questi rientra la mancata approvazione del Piano Comunale
delle Coste pronto dal 2008. A essere rimarcato è anche il fatto che il
litorale compreso tra la Porta Vecchia e Porto Rosso riceva le acque reflue
provenienti dalle strade, oltre al disagio causato dalla mancanza di cartelli
utili alla segnalazione della calette libere tra la Perla Nera e Santo Stefano.
La lista segnala anche l'assenza di accessi liberi al mare garantiti ogni 150
metri tra Lido Azzurro e l'Archeolido, ma guadagna importante rilievo
l'ubicazione di una spiaggia accessibile ai disabili a pochi metri dal
depuratore. La mancanza di un piano per adeguare la viabilità alla crescita del
turismo e l'assenza di una strada comunale che possa garantire l'accesso alla
costa tra Santo Stefano e Cala Verde, sono altri 2 punti cardine del manifesto.
In conclusione, la lista lamenta anche i pagamenti relativi a parcheggi,
ingressi e servizi. Un servizio nel telegiornale.