Il Tar aveva stabilito il difetto di notifica per il ricorso presentato dall'amministrazione comunale di Conversano
Verso il ricorso al Consiglio di Stato. Trascorso il mese di agosto praticamente in silenzio, è tempo di rimettersi attorno ad un tavolo per stabilire cosa fare in merito alla questione discarica Martucci. Tutto tace dal 5 luglio, quando il Tar ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Conversano contro la Regione Puglia, nel quale si contestava il piano regionale dei rifiuti approvato nel dicembre 2021 nella parte riguardante la messa in sicurezza e la riapertura del sito. Il ricorso, come noto, fu rigettato per un difetto di notifica. Il legale che ha rappresentato l’amministrazione comunale di Conversano, aveva errato sostanzialmente l’indirizzo p.e.c. al quale inviare la notifica. Nelle prossime ore, il sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio, l’avvocato ed i rappresentanti dell’associazione “Chiudiamo la discarica Martucci” si riuniranno intorno ad un tavolo per stabilire come procedere: l’intenzione sembrerebbe quella di procedere con il ricorso al Consiglio di Stato, puntando, in particolare, su due aspetti. Il primo punto contestato è che non si può risolvere una questione così importante con un semplice errore di notifica. Il secondo è che la sentenza emessa dal Tar a luglio non è entrata assolutamente nel merito, cioè se sia il caso o meno di riaprire la discarica alla luce delle tante criticità. Ma c’è un altro aspetto sul quale sindaco e associazioni vogliono vederci chiaro: a luglio, qualche giorno dopo la sentenza, sono state effettuate nuove indagini da parte dell’Arpa sui pozzi P1, P2 e P3. Al momento, non si sa ancora nulla sui risultati delle indagini: perché questo silenzio, e perché, ad oltre 40 giorni delle ispezioni effettuate, non si conoscono ancora i risultati? Un silenzio che indispettisce: secondo l’amministrazione di Conversano, lo scopo, in apparenza, di disciplinare le fasi propedeutiche alla chiusura definitiva dell’area Martucci, composta dai lotti 1, 2, 3 e dall’ex discarica comunale, entro e non oltre il 2025, in realtà prevederebbe un nuovo utilizzo delle vasche A e B del lotto 2.