Ospiti i consiglieri regionali Fabiano Amati (Azione) e Stafano Lacatena (Con).
Situazione nuovo ospedale di Monopoli –Fasano ed emergenza abitativa ieri sera a Perché. Sono intervenuti in presenza il consigliere regionale di Con e delegato all’Urbanistica Stefano Lacatena, da remoto Fabiano Amati, consigliere di Azione e presidente della I^ commissione regionale Bilancio e programmazione. Entrambi hanno rimarcato l’ormai consolidato ritardo nella consegna dell’importante presidio sanitario, unico per importanza tra Bari e Brindisi, rispetto all’indicata data dello scorso luglio.
E’ ormai acclarato che prima della fine del 2024, inizio 2025, difficilmente la struttura sanitaria potrà accogliere i primi pazienti. E questo perché si devono completare la parte strutturale dell’opera, quindi procedere all’espletamento delle varie gare, dotazione di strumentazioni e servizi, ma in primis l’indispensabile personale sanitario. Amati e Lacatena, d’accordo su tutto, non hanno mancato di rimarcare che “se non ci fosse stato il pungolo serrato nel controllare che tutto procedesse, sia pur tra mille difficoltà, il nuovo ospedale sarebbe potuta diventare l’ennesima incompiuta nel Bel Paese. E per arrivare all’agognato taglio del nastro è fondamentale dar vita ad “Azienda Zero”, in tutti modi possibili previsti dalla legislazione regionale.
“Una soluzione per risolvere i problemi più immediati ed evitare il collasso” , dice Fabiano Amati. E Lacatena si è detto pronto a sostenerla. “Azienda Zero nel caso del nuovo ospedale - ha sottolineato il presidente della commissione Bilancio – vuol dire mettere al primo posto il malato, non dobbiamo farlo morire. Tra una contesa ed una polemica, si aggravano le malattie, si allungano le liste d’attesa, rischiamo di mettere in pericolo la vita dei cittadini”. E c’è da continuare nell’impegno di tenere sotto pressione le varie componenti.
Sul fronte emergenza abitativa, altra situazione al calor bianco, dopo la debacle del Piano Casa, alla Regione Puglia si deve intervenire entro il prossimo novembre, per impedire il collasso del settore edilizio. Amati e Lacatena, anche qui sulla stessa lunghezza d’onda, perseguono l’adozione di un dispositivo di legge, che punti a ridare linfa a quelli che erano state le parti buone del Piano Casa, bocciato dalla Consulta per incostituzionalità. “ Il metodo è quello della rigenerazione urbana. E’ l’unica via, la strada maestra, per riprendere il cammino interrotto, rimettere la Puglia in sesto in questo settore vitale”, hanno detto, sempre all’unisono Amati e Lacatena.