L’obiettivo è quello di costruire un contenitore dove tutti i partecipanti si sentano attori nel comunicare i loro progetti e le loro mission con il filo conduttore della sana e corretta alimentazione, della sicurezza alimentare per il consumatore e del mangiare bene e sano.
Da domani prende il via in Puglia l’evento più atteso dei professionisti della cucina. La “Festa Nazionale del Cuoco 2023” si terrà a Bari dal 24 al 26 ottobre.
Il raduno nazionale dei cuochi è stato presentato stamattina nell’Arena del Dipartimento Turismo Cultura della Regione Puglia. Al centro dell’attenzione una Puglia del gusto che, 365 giorni all’anno, affascina i visitatori e valorizza attraverso tipicità e innovazione la variegata cultura enogastronomica della nostra regione. La tre giorni è stata organizzata dalla Federazione Italiana Cuochi, dall’Unione Regionale Cuochi di Puglia e dall’Associazione Cuochi Baresi in collaborazione, fra gli altri, con l’Agenzia regionale del Turismo Pugliapromozione. La manifestazione ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Puglia e del Comune di Bari. Saranno presenti rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, sigle del settore e importanti organizzazioni d’esercenti e/o produttori dell’agroalimentare italiano, i partner FIC: da Coldiretti a CNA Agroalimentare, da Confcommercio-FIPE a numerosi partner aziendali.
L’obiettivo è quello di costruire un contenitore dove tutti i partecipanti si sentano attori nel comunicare i loro progetti e le loro mission con il filo conduttore della sana e corretta alimentazione, della sicurezza alimentare per il consumatore e del mangiare bene e sano.
Sono in arrivo 19 delegazioni regionali con
circa 600 cuochi, 7 delegazioni estere (Europa, Stati Uniti, Brasile, Australia
e Paesi Baltici) e ci sono 20 testate giornalistiche di settore accreditate.
Oltre ai professionisti, saranno coinvolti gli Istituti Professionali
Alberghieri della Puglia e della Basilicata con la partecipazione attiva dei
ragazzi nelle attività di formazione, oltre a tutti gli operatori del comparto
enogastronomico: i consorzi dell’agroalimentare, le masserie didattiche, le
città dell’olio, le cantine con le strade del vino, gli operatori della ristorazione
e del comparto alberghiero, le filiere produttive dell’acquacoltura
certificata. Un servizio nel telegiornale.