Un particolare software per la contabilità in nero

Autore Redazione Canale 7 | mer, 21 feb 2024 19:04 | 454 viste | Bari Guardia-Di-Finanza Fisco Evasione Cronaca

Così numerosi odontoiatri hanno truffato il fisco.

Controlli su 80 dentisti, 33 milioni di euro sottratti a tassazione e cinque milioni di euro sequestrati, come presunto profitto di dichiarazione fraudolenta per gli anni dal 2016 al 2020. Sono i numeri dell'operazione conclusasi ieri e che vede indagati 47 odontoiatri, nell'ambito delle indagini della guardia di finanza di Bari che coinvolgono tutte le province di Puglia e Basilicata: il 70% degli accertamenti ha riguardato studi professionali del Barese. Gli accertamenti sono partiti in seguito a una verifica nello studio di un odontoiatra di Casamassima, Giuseppe Azzone, che con l'aiuto dell'ingegnere informatico di Palo del Colle, Tommaso Carbone, fornitore del software gestionale, il «Suite Medical Gold», riusciva a tenere una contabilità parallela, ostacolando così l’attività di accertamento dell’amministrazione finanziaria. Gli inquirenti hanno dunque sequestrato cellulari, dispositivi informatici e documenti, oltre a copie di backup del software usato anche da altri professionisti. Per accedere a questo software era sufficiente inserire una pendrive nel computer, premere il tasto F12 sulla tastiera e digitare una password. In questo modo, era possibile creare delle schede cliente nelle quali inserire la contabilità in nero. L’ingegnere, come emerso, avrebbe anche creato delle chat con i professionisti nelle quali faceva riferimento alla contabilità ‘black’ e invitava i suoi clienti alla prudenza. In alcune di queste chat, come scrivono i finanzieri, «si fa riferimento alla necessità di contabilizzare i pagamenti delle prestazioni sanitarie ‘in chiaro’ o ‘in nero’ a seconda che il cliente richieda o meno la fattura». Anche alcuni pazienti hanno dichiarato di aver pagato prestazioni in contanti senza ricevere fattura. Negli anni successivi alle perquisizioni e ai sequestri, poi, il volume d’affari dichiarato dai professionisti coinvolti è aumentato di media del 56%, con picchi superiori al 150%. (A.S.)

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