Sarebbe stato aggredito verbalmente, ripetutamente spinto e poi minacciato dal gestore di uno storico lido di Capitolo.
Aggredito verbalmente,
ripetutamente spinto e poi minacciato dal gestore di uno storico lido di
Capitolo, nota località balneare a pochi chilometri da Monopoli, sulla costa
Adriatica in provincia di Bari. Giuseppe Di Caterino, 45 anni, cittadino barese
responsabile della comunicazione del gruppo per le autonomie del Senato, domenica
scorsa, era al mare insieme alla sua famiglia. È qui che - come lui stesso racconta
sul suo profilo Facebook - è stato aggredito, alla presenza della sua compagna
e dei due bambini. «Il motivo? Aver lasciato la spiaggia pubblica passando
dall’ingresso del lido». A descrivere l’accaduto, è stato lo stesso Di
Caterino, riprendendo le parole pronunciate dal gestore del lido: «Questa è
casa mia, non ti devi permettere, vieni qua, ora te la vedi con me». «Nel
mentre chiamava il rinforzo del buttafuori e chiedeva se ero quello che già in
mattinata aveva provato a entrare da lì – spiega Di Caterino nel post -. Io
sono rimasto impassibile, spinto in un angolo con le spiaggine in mano,
incredulo ma anche decisamente spaventato per i bambini. Andando via ho fermato
una pattuglia della polizia, che è subito intervenuta con tre volanti per
identificare l’aggressore». La denuncia, poi, continua con una riflessione più
ampia sulla situazione pugliese, a pochi giorni dal G7 che ha acceso i
riflettori internazionali proprio su questa regione. «Una famiglia minacciata e
aggredita per aver esercitato un diritto fondativo di questa terra, il
passaggio per il mare, in un posto dove generazioni di monopolitani lo hanno
fatto per 40 anni – conclude il giornalista. La verità è che stiamo diventando
un fastidio rispetto a quei turisti che oggi, per stare in quel lido, hanno
speso tra i 70 e i 90 euro”. (A.S.)