Tragedia di Fasano: riflettori accesi sull'ascensore

Autore Redazione Canale 7 | mer, 03 lug 2024 19:36 | 701 viste | Fasano Tragedia Indagini Cronaca

Continuano le indagini sulla tragica morte della 25enne fasanese Clelia Ditano, precipitata nel vano ascensore.   

E’ proseguito per quasi tutta la giornata di ieri il lavoro dei carabinieri di Fasano teso a reperire informazioni precise e indizi che possano far capire cosa sia successo nella notte tra domenica e lunedì nella palazzina popolare in via Piave 160 dove ha perso la vita, precipitando nel vuoto nel vano ascensore, la 25enne Clelia Ditano. I militari dell’Arma hanno ascoltato decine di persone tra residenti nel condominio, vicini di casa, manutentori dell’impianto, amministratore di condominio e amici della ragazza. Ascoltati nuovamente anche Giuseppe Ditano e Giusy Angiulli, i genitori della giovane. L’assurdità dell’episodio rende non certo facile il lavoro degli investigatori che proprio per questo non vogliono lasciare nulla al caso. Intanto il primo passo che sarà fatto è quello di nominare alcuni periti che dovranno esaminare l’ascensore perché solo capendo cosa sia accaduto all’impianto si potranno capire tante cose. I primi dati tecnici sono stati già acquisiti grazie anche ai responsabili della ditta di manutenzione. Intanto l’ascensore resta sotto sequestro. Tra le ipotesi da verificare se si sia trattato di un guasto imprevedibile oppure se ci sia stata qualche manomissione esterna che ha provocato un blocco dei sistemi di protezione. Una cosa è certa: il mistero è tutto nella porta dell’ascensore che si è aperta nonostante la cabina fosse al primo piano. Su questo lavoreranno gli esperti che saranno certamente chiamati a controllare l’ascensore. Si attendono le prime decisioni del pm detentore del fascicolo. Innanzi tutto se ci sarà o meno l’autopsia. La sensazione è che alla fine sarà effettuata e se così sarà ci saranno i primi nomi iscritti sul registro degli indagati. Un atto dovuto per tutelare la presunzione d’innocenza in quanto proprio eventuali indagati potranno nominare un loro perito che assista ad un esame irripetibile come, appunto, l’autopsia. Se quest’ultima non dovesse effettuarsi il fascicolo sarà aperto per omicidio colposo contro ignoti in attesa dell’esito delle indagini. Nel frattempo il corpo di Clelia resta in una cella frigorifera dell’obitorio di Fasano. (A.S.)

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