FASANO - Due cuori con la foto della ragazza, tanti palloncini bianchi lasciati liberi nel cielo limpido di un’afosa giornata d’estate e la musica di Blanco. Così Fasano ha detto addio a Clelia Ditano, la 25enne precipitata, nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio, nel vano ascensore della sua abitazione di via Piave. Questo pomeriggio si sono celebrati i funerali della sfortunata giovane. La salma, rinchiusa in una bara bianca, è stata vegliata nella chiesa del Purgatorio, dove era arrivata ieri sera, per poi essere trasportata nella chiesa di Sant'Antonio Abate, luogo delle esequie. Dietro il feretro i genitori di Clelia, papà Giuseppe che stringeva tra le mani una foto della sua unica, amata figlia, e mamma Giusy, composta nel suo immane dolore. E poi tanti amici. Gli stessi che hanno voluto portare a spalla la bara sino all’altare della chiesa di Sant’Antonio prima del rito funebre La celebrazione eucaristica è stata officiata dal parroco don Nico Ponticelli. «Dodici giorni di attesa, interminabili – ha esordito don Nico -. Abitati da un dolore che la stessa famiglia ha saputo toccare nel cuore di ciascuno di noi. Oggi l’ultimo saluto e l’ultimo abbraccio che la città di Fasano rende a Clelia. Le mie parole non potranno mai colmare la distanza generata da questo distacco. Clelia aveva tanti sogni - ha detto ancora il parroco - ma non dobbiamo pensare che oggi questi sogni siano stati spezzati, siano finiti. Il nostro compito è proprio quello di portarli avanti, farli continuare a vivere nel ricordo della nostra Clelia. Non farlo sarebbe un torto verso di lei». Un lungo applauso ha salutato l’uscita del feretro con gli amici e le amiche della 25enne che hanno lasciato andare i palloncini bianchi verso il cielo e si sono stretti tra di loro, tra tante lacrime di disperazione e in un triste abbraccio in ricordo di una ragazza che ora vivrà nei cuori di ognuno di loro.