Sono stati eseguiti all'alba di oggi altri due fermi di indiziato di delitto nei confronti di altri due giovani di San Pietro Vernotico ritenuti responsabili, a vario titolo, di “associazione di tipo mafioso” con l’aggravante dell’associazione armata, “tentata estorsione”, “danneggiamenti con esplosivi o a seguito di incendio”, “porto illegale di materiale esplodente”, “lesioni personali”, con l’aggravante di aver agevolato l’attività dell’associazione di tipo mafioso”. Si tratta di due ragazzi all'epoca dei fatti contestati minorenni, uno di essi già arrestato in flagranza per porto e detenzione di materiale esplosivo poiché fermato mentre era intento a collocare presso un esercizio commerciale un ordigno esplosivo artigianale del peso di circa 900 grammi. Entrambi sono stati rinchiusi nel carcere minorile di Bari.

I minori indagati fanno parte della stessa associazione di tipo mafioso operante a San Pietro Vernotico, per la quale lunedì 22 luglio scorso, il Nucleo Investigativo di Brindisi ha eseguito un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce nei confronti di quattro persone.

Anche questi due nuovi provvedimenti precautelari scaturiscono dall’indagine avviata nell’ottobre del 2022 e condotta dal Nucleo investigativo di Brindisi a seguito di gravi atti intimidatori ad alcuni esercizi commerciali, verificatisi a San Pietro che ha documentato l’esistenza di un’associazione mafiosa riconducibile alla Sacra corona unita operante nella frangia cosiddetta Tuturanese a San Pietro Vernotico, di cui il capo promotore è, secondo gli inquirenti, il detenuto Cristian Tarantino, 36 anni, già condannato per associazione di tipo mafioso con sentenze irrevocabili. L'uomo è ritenuto anche il mandante degli attentati perpetrati a San Pietro Vernotico ai danni di un negozio di Alimentari negli ultimi 2 anni e di altri episodi simili.