Infanzia: la Puglia impegnata nella tutela dei bambini

Autore Redazione Canale 7 | sab, 19 ott 2024 11:40 | 193 viste | Bari Regione-Puglia Tutela-Bambini Cesvi---Fondazione-Giovanni-Paolo-Ii---Garante-Dei-Diritti Attualità

Fondazione CESVI a Bari assieme a Fondazione Giovanni Paolo II e Garante dei diritti del minore presenta l’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia. «Di fronte all’aumento dei fattori di rischio per i minori è fondamentale fare rete per tutelare bambine e bambini».

Non è facile essere bambini nel sud Italia e la Puglia è una delle Regioni che presenta i maggiori rischi. È quanto emerge dall’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, realizzato da Fondazione CESVI e presentato questa mattina a Bari: al centro dell’incontro la situazione della Regione Puglia, con interventi che, a partire dall’analisi dei bisogni del territorio, hanno evidenziato la necessità di potenziare i servizi a tutela dell’infanzia, attraverso un modello integrato che prevenga e contrasti il fenomeno del maltrattamento sui minori. Nel corso dell’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II, partner storico per CESVI a Bari, e il Garante dei diritti del minore della Regione Puglia, ospitato nella Sala Consiliare della Regione Puglia , sono intervenuti – nell’ordine: Stefano Piziali, Direttore Generale di CESVI; Orazio Nobile, Direttore Fondazione Giovanni Paolo II e Presidente ACSEMI; Ludovico Abbaticchio, Garante dei diritti del minore; Loredana Capone, Presidente del Consiglio Regionale e Caterina Balenzano, dell’Università degli Studi di Bari; Valentina Romano, Direttore del Dipartimento Welfare della Regione Puglia; Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia; oltre ai Presidenti dei Tribunali per i minorenni della regione.

Fondazione CESVI ha presentato, in particolare, un approfondimento sulla situazione pugliese: il report stila una graduatoria delle Regioni italiane in relazione alla prevenzione e alla risposta al maltrattamento all’infanzia e per la Puglia emergono alcuni dati promettenti. La Regione, infatti, pur risultando tra le realtà italiane in cui i minori sono sottoposti a maggiori rischi (al terzultimo posto seguita da Campania e Sicilia), è contemporaneamente una delle Regioni dove sono evidenti gli sforzi in termini di creazione di reti interi-stituzionali che mettono in collegamento i servizi di protezione e tutela per migliorarne l’efficacia.

La Puglia è dunque una Regione a “elevata potenzialità” nel contrastare il fenomeno del maltrattamento in Italia, ossia un territorio dove i servizi offerti alle famiglie risultano importanti.

CESVI opera nella Regione Puglia dal 2018, in stretta sinergia con la rete territoriale, realizzando progetti a supporto della genitorialità e dei minori. In particolare, interviene con il Programma Case del Sorriso nell’ambito del quale ha aperto una struttura dedicata a minori e famiglie nel 2022, nella quale porta avanti progettualità a sostegno della comunità del quartiere San Paolo, in collaborazione con il partner locale Fondazione Giovanni Paolo II.

 

LA SITUAZIONE IN PUGLIA.  Dall’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia di CESVI emerge che la Puglia, in relazione alla capacità di cura dei minori, si trova alla diciottesima posizione per i fattori di rischio, che includono far parte di una famiglia monogenitoriale e la difficoltà di accedere a servizi per il sostegno della genitorialità. In entrambi, la Regione ha registrato un peggioramento dall’ultima rilevazione: il numero di famiglie monogenitoriali è rimasto stabile fino al 2021, ma successivamente si è verificato un aumento: nell’ultimo biennio le famiglie monogenitoriali in Puglia sono 176mila e, di queste, 146mila sono nuclei a carico delle sole madri[1].

 

«La mono genitorialità può rappresentare un fattore di rischio per i minori a partire dalle condizioni economiche della famiglia. – aggiunge Piziali - In Italia il 25%[2] delle famiglie monogenitoriali con almeno un figlio ha difficoltà ad arrivare a fine mese e la situazione in Puglia è particolarmente critica».

 

In relazione alla salute, la Puglia si posiziona bene per alcuni servizi per l’infanzia, come il numero di pediatri per bambini under 15 (è la seconda Regione in Italia), ma permangono problematiche per la salute dei minori. Un primo dato allarmante riguarda l'obesità infantile: nel 2022, il 31,6% dei bambini era in sovrappeso, con un peggioramento costante dal 2016.

Anche rispetto alla salute mentale degli adulti, fondamentale per il benessere psicologico dei minori, la Puglia rimane nelle ultime posizioni (14° posizione dell’Indice), con un peggioramento causato dall’impatto della pandemia.

 

MINORI VULNERABILI. In Puglia si registra, inoltre, una criticità in relazione ai minori senza il supporto di un nucleo familiare. Nel 2022, su 1.959 minorenni accolti in strutture residenziali, solo 817 erano in affidamento familiare, con appena 1,2 ragazzi su 1000 affidati a una famiglia. La distribuzione dei minori accolti per fascia d’età mostra una prevalenza tra gli 11 e i 14 anni (30,4%) e tra i 15 e i 17 anni (28,7%). Oltre il 70% degli affidi è disposto con provvedimento giudiziale, ma mancano i servizi per prendersi cura dei minori: più del 60% delle ATS, infatti, non dispone di un centro dedicato all’affidamento familiare. Inoltre, la condizione di vulnerabilità di molti minori è aggravata da disabilità o disturbi psichici, fisici o socioculturali, che colpiscono il 12,6% dei minorenni in affidamento familiare. Un quadro preoccupante, che si ripercuote sulla crescita e il benessere sociale dei minori, con ricadute sulla loro vita da giovani adulti: nel 2023, il 12,8% dei minori ha abbandonato prematuramente gli studi e il 22,2% si trova nella categoria dei NEET, ossia giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi[3].

 

POTENZIARE LE RETI TERRITORIALI PER INTERVENTI INTEGRATI DI CONTRASTO DEL MALTRATTAMENTO.

LA CASA DEL SORRISO DI BARI. Inaugurata nel 2022, la Casa del Sorriso di CESVI è uno spazio multifunzionale dove le bambine e bambine e le loro famiglie trovano sostegno psicologico, ascolto e orientamento, programmi di supporto alla genitorialità, proposte sportive, ludiche e di contrasto alla povertà educativa. L’organizzazione vi opera in sinergia con la Fondazione Giovanni Paolo II Onlus «Nel primo semestre dell’anno la Casa del Sorriso ha coinvolto circa 700 persone, soprattutto bambini e giovani, ma anche molti genitori in situazioni di fragilità, che hanno trovato uno spazio sicuro di ascolto e partecipazione da cui ripartire» – ha concluso Piziali.

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