Effettuata ieri l'autopsia sulla salma del 79enne Antonio Loprete, l'uomo investito e ucciso domenica 27 ottobre da un'auto pirata in via Mignozzi a Fasano.
Morte traumatica. Questo l’esito dell’esame autoptico, effettuato ieri all’ospedale Perrino di Brindisi dal medico legale Domenico Urso, sulla salma del 79enne fasanese Antonio Loprete, investito e ucciso alle 3.57 di domenica 27 ottobre in via Mignozzi, in pieno centro a Fasano. Le lesioni riscontrate quindi sono tutte compatibili con quanto avvenuto e su cui indagano i carabinieri della Compagnia di Fasano. Ci vorranno sessanta giorni per il deposito della relazione. Nel tardo pomeriggio di ieri, poi, le onoranze funebri Napoletano hanno provveduto a riportare la salma del 79enne a Fasano dove sarà vegliata nella chiesa di San Nicola prima dei funerali che si terranno domani mattina nella chiesa di Sant’Antonio. Alla luce dell’autopsia, quindi, si aggrava la posizione del 31enne fasanese che gli inquirenti suppongono fosse alla guida dell’auto che dopo aver investito Loprete non si è fermato a soccorrerlo. L’uomo è indagato di omicidio stradale, fuga dopo omicidio stradale, incendio e riciclaggio (queste ultime due ipotesi di reato legate alla Fiat Panda). La Fiat Panda bianca vecchio modello era stata trovata bruciata lungo la provinciale 146, in territorio di Monopoli, tra le contrade Capitolo e Lamandia. La piccola utilitaria è stata rinvenuta per l’esattezza in una stradina nei pressi di Masseria Donnaloia. L’auto è risultata rubata, ad un fasanese, lo scorso 9 ottobre come denunciato ai carabinieri della stazione di Fasano. I militari dell’Arma, coordinati dal maggiore Massimo Cicala, già nelle ore successive alla tragedia pare avessero nutrito dei sospetti sul 31enne grazie a delle testimonianze.(A.S.)