L'analisi a 360° del tecnico biancoverde dopo il pareggio di Caserta.
Dopo il pareggio ottenuto giocando per 52 minuti più recupero in dieci a Caserta, Colombo è orgoglioso dei suoi per come hanno gestito l’inferiorità numerica, ma ha anche qualche piccolo appunto per come sono stati gestiti i 38 minuti in parità numerica: «In dieci abbiamo dovuto fare una grande fase difensiva, contro giocatori che ti fanno correre molto- spiega il tecnico biancoverde-, questo significa che, come già ben sapevamo, questa squadra ha grandi lavori umani. Dobbiamo lavorare su alcuni aspetti tecnici per poter far sì che si cresca anche quando si è in parità numerica. Ma devo essere grato a questi ragazzi: bisogna elogiarli, perché vediamo un gruppo che, in mezzo a tante difficoltà (che, a volte, ci causiamo da soli) tira fuori sempre qualcosa che ci rende orgogliosi. È vero- prosegue Colombo- che ci può essere l’amaro in bocca quando non si riescono ad ottenere i tre punti, ma questa è una squadra che lotta fino all’ultima goccia di energia disponibile. Questo è un gruppo sano che ci sta dando grandi soddisfazioni, a prescindere dagli obiettivi. A lungo andare, con questo spirito, possiamo trovare quelle soluzioni nelle quali, oggi, siamo un po' più deficitari». Un invito ai suoi: «Non dobbiamo disperdere le nostre energie contestando l’arbitro o farci condizionare da eventi esterni per i quali noi non possiamo fare nulla. Questa è una squadra forte a livello mentale, inutile pensare a fattori esterni, tanto non ho mai visto cambiare una decisione se non c’è il Var. Siccome in C non esiste, dobbiamo essere bravi a rimanere in partita con la testa, come fatto a Caserta. È inevitabile che gli arbitri possano commettere degli errori, come li posso fare io o i ragazzi-, ma dobbiamo andare oltre e cercare di rimanere con la testa su quello che dobbiamo fare». Un pizzico di rammarico per quelle occasioni non capitalizzate «Ad un certo punto si poteva portare a casa il bottino pieno, ma è anche vero che è stata una partita di sofferenza, specie quando siamo rimasti in dieci». Il Monopoli in inferiorità numerica gli è piaciuto molto di più di quello in undici contro undici: «In parità numerica non siamo stati lucidi in certe occasioni. Per esempio, in un paio di momenti siamo andati a rimpallarci la palla in due, dando l’opportunità agli avversari di rendersi pericolosi. Ma, nonostante fosse la quarta partita in cui restiamo in dieci, non si molla nulla!».