L'operazione della Polizia di Stato all’ alba di oggi: i tre arrestati sono accusati dell'omicidio compiuto il 31 maggio scorso a Ceglie del Campo.
Da comunicato - BARI - Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Bari e dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale per i minorenni del Capoluogo, su richiesta dei rispettivi uffici di Procura, nei confronti di tre persone, un maggiorenne e due minorenni, ritenuti responsabili dell’omicidio del cittadino indiano, avvenuto a Ceglie del Campo il 31 maggio scorso.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.
La sera del 31 maggio, i tre indiziati raggiunsero a piedi l’edificio abbandonato sito in Bari - Ceglie del Campo, via Giovanni De Candia, nel quale dimoravano il cittadino indiano ed altre persone senza fissa dimora, di nazionalità indiana, pakistana ed italiana.
Per ragioni imprecisate, richiamata l’attenzione delle persone dimoranti nella struttura ed ottenuta la presenza della vittima, dopo un breve scambio di battute, esplosero al suo indirizzo due colpi di arma da fuoco, con una pistola a salve modificata, calibro 9 mm corto, arma clandestina. Il secondo proiettile centrò in pieno petto la vittima, provocandone il rapido decesso.
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Bari e richiamate nei provvedimenti cautelari, si sono fondate, tra l’altro, sulle audizioni dei testimoni oculari, sull’esame delle immagini di video sorveglianza acquisite, sulle intercettazioni telefoniche che hanno interessato i presenti all’interno della struttura abbandonata al momento del fatto e le persone sottoposte alle indagini.
Al maggiorenne, sono state contestate anche le aggravanti della minorata difesa e dell’aver agito in concorso con minori d’età. I giudici non hanno invece condiviso la contestata aggravante della premeditazione.
Nell’ambito del procedimento risultano altresì indagati altri tre soggetti, che garantivano al gruppo di fuoco una pronta via di fuga, presidiando la zona e mettendo a disposizione l’autovettura di uno di loro, per allontanarsi repentinamente dal centro abitato della località di Ceglie del Campo.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure cautelari odierne, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.