Nota dell'associazione nazionale "Tv Insieme"
MONOPOLI - L'Associazione Nazionale “Tv Insieme” informa che il prossimo 25 febbraio 2025 si terrà l'udienza avanti la Corte Costituzionale chiamata a valutare le questioni di costituzionalità del “sistema” Dpr 146/17 sollevate dal Consiglio di Stato nell’udienza del 18 gennaio 2024.
Il problema del Dpr 146/17
Il Regolamento - Dpr146/17, specificamente il suo articolo 6, comma 2, era già stato dichiarato illegittimo con le sentenze n.7878/2022 e n.7880/2022 dal Consiglio di Stato. Questo articolo prevede che il 95% delle risorse pubbliche sia destinato alle prime 100 emittenti in graduatoria, lasciando solo il 5% alle altre, una condizione che limita il pluralismo informativo. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva segnalato l’irregolarità di tale riparto già nel 2020 e 2021, indicando al Governo soluzioni alternative per una distribuzione più equa.
Conseguenze del riparto discriminatorio
L’attuale regolamento provoca una perdita del 320% dei contributi pubblici alle emittenti escluse dalla fascia delle prime 100 posizioni, generando una competizione distorta.
Replica alle dichiarazioni di Giunco (Tv locali Confindustria)
Riteniamo fuorviante l’intervista rilasciata da Giunco, presidente delle Tv locali aderenti alla Confindustria, che definisce “inquietante” un eventuale riconoscimento dell'incostituzionalità del Dpr 146/17. Troviamo inaccettabile la sua affermazione secondo cui “le ricadute sul comparto colpirebbero soprattutto le emittenti più strutturate”. La realtà è che una riduzione dell’8% dei contributi per le emittenti maggiori non può giustificare una perdita del 320% annuo per tutte le altre. Piuttosto, riteniamo “inquietante” l’entrata a gamba tesa di Giunco a pochi mesi dall’udienza del 25 febbraio 2025 irrispettosa delle prerogative della Corte Costituzionale che non ha certo bisogno di farsi tirare per la giacchetta da una delle parti in causa del giudizio.
La nostra posizione
I contributi pubblici devono promuovere:
• Pluralismo informativo, garantendo pari opportunità a tutte le emittenti che rientrano nei parametri già stringenti previsti dal regolamento.
• Concorrenza corretta, evitando che i fondi pubblici rafforzino solo le emittenti già consolidate.
In attesa della pronuncia della Corte Costituzionale chiediamo una revisione immediata del sistema di riparto dei contributi per tutelare il diritto all'informazione di qualità e la sopravvivenza di tutte le realtà locali. L’equità deve prevalere sugli interessi di pochi.
Gianni Tanzariello - Presidente Associazione Nazionale TV INSIEME
Per un’informazione libera e pluralista.