Il meraviglioso mondo di Miró sta incantando tutti.
Nelle sale del Castello di Monopoli è esposta fino al 15 luglio un’antologia di
circa 90 opere grafiche, appartenenti a quattro serie complete. Una vera
“baraonda cromatica” di forme, immagini fantastiche e lo straordinario alfabeto
di segni.
( Da comunicato) - Il meraviglioso mondo di Miró sta incantando davvero
tutti. E’ già un successo la grande mostra al Castello Carlo
V di Monopoli che in dieci giorni di apertura ha registrato oltre 2300
visitatori. “Joan Miró. Opere Grafiche 1948-1974” è un itinerario nell’affascinante
creatività del surrealista Miró, visitabile fino al 15 luglio. Numeri
importanti, ottenuti anche con le significative presenze nei giorni di Pasqua e
Pasquetta, che hanno visto grandi e piccoli mettersi in fila per ammirare la
“baraonda cromatica” di Miró.
“Sono stato sempre
convinto che la mostra avrebbe raggiunto numeri così importanti –
dichiara Giuseppe
Campanelli, Assessore allo Sviluppo Economico di Monopoli - D'altronde in questi anni abbiamo
dimostrato che, innalzando il livello delle manifestazioni culturali, avremmo
fatto crescere l'interesse per questa città parallelamente ai numeri di
afflusso turistico. La mostra con le opere di Joan Miró è il primo evento di
questa portata a Monopoli. Ed ora che i risultati sono sotto gli occhi di
tutti, occorre continuare su questa strada anche per il futuro".
La prestigiosa esposizione di Monopoli è un’occasione unica per scoprire il
meraviglioso mondo di Miró dal quale lasciarsi incantare. La mostra accompagna
il visitatore alla scoperta dell’alternanza armoniosa di segni, di immagini
vibranti di colori e di versi, per sorprendersi di inattese visioni e libertà
espressiva.
"La forza dei dati
– sottolinea Giorgio
Spada, Delegato Politiche Giovanili e Cultura di Monopoli - conferma che la via imboccata sia
quella giusta e fa emergere tutta la sensibilità e la lungimiranza del comparto
Turismo e Cultura. Abbiamo trascorso cinque lunghi anni di primavera culturale".
Le quattro serie in
mostra sono Parler
Seul (1948-50), Ubu
Roi (1966), Le
Lézard aux Plumes d’Or (1971) e Les Pénalités de l'Enfer ou les Nouvelles-Hebrides
(1974). Quattro capolavori realizzati tra il 1948 e il 1974 che raccontano il
“sogno poetico” di Miró, quella sua capacità di oggettivare le immagini della
fantasia e di esprimerle attraverso un linguaggio assolutamente personale.
Sperimentatore di tecniche e materiali, Miró - come Chagall, Picasso, Braque -
si rivolse alla litografia affascinato dalle sue molteplici potenzialità in
termini di espressione artistica. Scriveva Miró: “Niente semplificazioni né
astrazioni. In questo momento io non mi interesso che alla calligrafia di un
albero o di un tetto”.
Miró dialogò
con l'opera di alcuni dei principali esponenti del mondo letterario del
Dopoguerra. La serie di litografie Parler Seul racconta l'omonimo poema scritto
da Tristan Tzara durante la degenza nell’ospedale psichiatrico di Saint-Alban
nel 1945. La serie Ubu Roi è composta da coloratissime e corpose litografie:
Ubu è un personaggio grottesco le cui funzioni viscerali dominano su quelle
intellettuali e rappresenta la caricatura di ogni abiezione umana.
Le Lézard aux Plumes d’Or (“La lucertola dalle piume d’oro”) rappresenta la
fusione compiuta tra immagine e testo poetico, in una equilibrata coesistenza
di grafismo e immagini.
Con il ciclo Les Pénalités de l'Enfer ou les Nouvelles-Hebrides Miró rende
omaggio al poeta francese scomparso Robert Desnos, anch’egli esponente del
surrealismo. Le opere lavorano su suggestive giustapposizioni di grafemi, forme
e contrasti cromatici, in un particolare formato delle tavole.
Affiancano la mostra
visite guidate e laboratori didattici rivolti alle scuole, con
l’obiettivo di far conoscere il linguaggio espressivo di Miró, a cura della
Società Sistema Museo. Le attività sono differenziate per età: la teoria dei
colori e le forme surreali di Miró per i più piccoli, visite tematiche per i
più grandi.