La Coldiretti di Lecce segnala alberi sradicati, serre divelte e ingenti danni a
strutture. Il pazzo clima delle ultime ore sta falcidiando le campagne salentine e dell’intera Puglia.
( Da comunicato) - La Puglia è alla prese con una nuova ondata di maltempo, dove la furia del vento e delle piogge – segnala Coldiretti – si sta abbattendo sulla provincia di Lecce, un territorio fragile colpito ormai settimanalmente da sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.
“Quella che si è abbattuta sulla provincia di Lecce è stata una vera e propria tromba d’aria che ha sradicato alberi, divelto serre e distrutto strutture agricole. Non c’è più tregua in campagna, perché i fenomeni calamitosi si ripetono ormai a distanza di poche settimane. Sono eventi imprevedibili che hanno effetti devastanti da cui non ci può difendere in alcun modo”, è la denuncia del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. “Il deragliamento del treno è solo la punta dell’iceberg – aggiunge il Presidente Cantele – degli effetti del clima impazzito che ha arrecato danni per milioni di euro sulla nostra provincia nel 2018”.
Colpiti soprattutto i comuni di Alezio, Gallipoli, Parabita e Galatina – segnala Coldiretti Lecce – con piogge torrenziali e forti raffiche di vento.
“La declaratoria di stato di calamità naturale e la conseguente attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, così come strutturati – spiega il Direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante – non rispondono efficacemente agli scenari apocalittici che ogni ondata di maltempo lascia dietro di sé. Tra l’altro, gli eventi sono troppo estremi per poter essere assicurabili. Abbiamo attivato tempestivamente il servizio di assistenza tecnica, a cui seguirà la richiesta di verifica in campo da parte dell’Assessorato all’Agricoltura”.
La tromba d’aria delle ultime ore fa il paio con quella che si è abbattuta ad ottobre sulle province di Brindisi e Taranto – denuncia Coldiretti Puglia – che ha colpito 7mila ulivi anche secolari strappati dal vento, sradicati o spaccati in due, strutture e muretti ridotti in pezzi, canali esondati e distrutti dalla violenza dell’acqua e del vento, serre e impianti fotovoltaici abbattuti, tendoni di uva da tavola e da vino demoliti, ortaggi in asfissia e marciti, animali nella migliore delle ipotesi scappati per le recinzioni divelte o morti a causa del crollo delle strutture e degli allagamenti. Il danno stimato ammonta a circa 25 milioni di euro, a cui si dovrà aggiungere la conta dei danni dell’ultima ondata di maltempo, quando sarà possibile rientrare nelle campagne e quantificare danni alle produzioni, agli alberi e alle strutture.