Sarà un incontro non definitivo tra governo e Arcelor Mittal quello in
programma per oggi, tra scudo penale, esuberi e occupazione.
L’incontro in programma per oggi sulla vicenda ex Ilva tra Governo e l’Arcelor- Mittal non deve considerarsi definitivo, insomma un dentro o fuori. Piuttosto è un incontro in cui vedere cosa potrebbe scaturire partendo da una piattaforma di intendimenti comuni. Arcelor- Mittal per il premier Conte dovrà garantire il non spegnimento degli impianti, il pagamento all’indotto e soprattutto fare marcia indietro sui 5000 e passa esuberi. Sull’altro piatto della bilancia pesa come un macigno quello che vuole in cambio il colosso franco-indiano: lo scudo penale. Su quest’aspetto com’è noto il governo è spaccato. Non è d’accordo, ed è stato ribadito in queste ore dal Movimento 5 Stelle, dal presidente della Camera Fico e dal ministro Di Maio, mentre si dicono favorevoli a trattare Pd, LeU e Italia Viva. D’accordo anche le opposizioni. Il premier Conte punta su ravvedimento del colosso siderurgico franco- indiano a retrocedere dall’annunciato disimpegno, ma anche sul risanamento ambientale e la produzione mantenuta a sei milioni di tonnellate. Sulla cassa integrazione per 2500- 3000 unità fino a sei mesi il confronto con i sindacati è aspro. Poi su tutta la vicenda bisognerà attendere gli esiti delle inchieste avviate dalle procure di Milano e Taranto