Il post serale del sindaco Angelo Annese poco fa su Facebook.
“Oggi vi racconto della telefonata più emozionante di questo periodo.
Questo pomeriggio ho sentito la signora ricoverata al policlinico, le cui condizioni sono quelle che hanno destato maggiori preoccupazioni.
Abbiamo chiacchierato un po’ ma io voglio soffermarmi su tre punti che sono rimasti impressi nella mia testa.
SOLITUDINE.
La signora mi ha detto che la cosa più difficile è stato affrontare tutto da sola.
Cosa ci da più sollievo quando non stiamo bene? Cosa cerchiamo nella difficoltà?
Una carezza di una mamma, lo sguardo confortante di una moglie, un abbraccio di un figlio.
Un malato di coronavirus deve lottare da solo e rinunciare a tutto questo.
Però con la voce rotta la signora mi ha anche detto:
“i medici sono stati bravi, la loro umanità è impressionante”.
Immagino quindi una carezza filtrata da un guanto, uno sguardo filtrato da una maschera e un sorriso che non vedi ma che puoi solo sentire.
FORTUNA.
La signora mi ha detto:
“io mi sento fortunata perché non ho contagiato la mia famiglia.”
E in queste parole è venuto fuori con forza il suo essere mamma ed il suo essere protettiva.
La tutela di chi ci sta intorno anche nella malattia, l’essere mamma e la paura di poter far del male alle sue figlie o al suo compagno di vita.
SPERANZA.
Nelle parole della signora ho letto la voglia di farcela, la voglia di superare, la voglia di guardare al domani.
Lei ha vissuto un momento difficile ma oggi ha cambiato reparto, le sue condizioni sono in miglioramento e inizia a vedere la luce in fondo al tunnel della malattia
Ed è con questo messaggio di speranza che stasera voglio lasciarvi, ripartiamo da qui.
Noi siamo fortunati perché in questa pandemia siamo in salute, nella nostra casa e con la nostra famiglia.
Ripartiamo da qui e andiamo avanti.
Restiamo a casa e ne usciremo più belli e più forti”.