Il primo cittadino di Monopoli alla celebrazione "particolare" della Festa della Liberazione.
“ Buon 25 aprile a tutti cari concittadini.
Buona festa della liberazione a tutti noi.
Festa che non ha colori ma festa di tutti.
Oggi, come ogni anno ma in solitudine, ho deposto una corona d’alloro al monumento ai caduti in Piazza Vittorio Emanuele.
Quest’anno sarebbe stata una celebrazione ancora più importante perché ricorre il 75 anniversario della Liberazione.
Probabilmente avremmo preparato un festeggiamento speciale invece abbiamo dovuto rinunciare a tutto ma non ho voluto rinunciare ad una celebrazione ristretta in onore dei caduti a nome di tutti i cittadini di Monopoli che non potevano essere presenti.
Celebrare la festa della liberazione senza avere la libertà, è stato tristissimo.
Celebrarla nella nostra piazza vuota, è stato indescrivibile.
Tante volte ho pensato ad oggi, a come, anche questa giornata, assuma un significato diverso quest’anno.
Tante volte mi sono soffermato a pensare a quanto la nostra libertà personale sia stata compressa in questo periodo, e l’ho fatto anche perché tante volte sono stato io a chiedervi questo sforzo.
Ed in questo aspetto di compressione di libertà, ho pensato spesso al vero valore della Libertà stessa rendendomi conto che forse non avevo mai compreso fino in fondo cosa la privazione significasse.
La libertà è l’aria che ci manca quando siamo costretti in casa.
La libertà è la passeggiata in riva al mare
La libertà è un giro tra i negozi.
La libertà è la corsetta sulla pista ciclabile.
La libertà è il caffè al bar.
La libertà è la pizza con gli amici.
La libertà è andare a trovare i nostri genitori.
La libertà è una stretta di mano al conoscente.
La libertà è raccogliere un fiore in un campo.
La libertà è un giro in auto senza motivazione.
La libertà è una passeggiata al centro storico.
Quello che stiamo vivendo è quanto di più assurdo potesse capitarci, non credo che avremmo pensato di poter vedere mai così limitata la nostra libertà personale.
Ma noi lo stiamo facendo perché la posta in gioco è troppo alta.
Lo stiamo facendo perché abbiamo una responsabilità ancora più grande.
Lo stiamo facendo perché abbiamo scelto di tutelare la nostra VITA e la vita di quelli che amiamo.
E se la nostra libertà, presto o tardi, tornerà, la vita, quella, non sarebbe più tornata indietro.
Non appena ci riapproprieremo della nostra libertà, apprezzeremo quello che davamo per scontato.
E forse la lezione più bella sarà proprio questa.
Non dare nulla per dovuto e gustare le piccole cose di ogni giorno come un dono.
Sappiate che io la nostra piazza così vuota non la voglio vedere più e pensavo magari che, quando sarà possibile farlo in sicurezza, potremmo andare in piazza e cantare insieme il nostro Inno d’Italia.
Sarà una nuova festa!!!