La proposta è del presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini.
In vista della stagione estiva, i Comuni dovranno occuparsi per tempo di definire le modalità di fruizione delle spiagge libere: ne andrà garantito il libero accesso e un utilizzo sicuro e sostenibile. Non è compito facile e occorre ragionarci attentamente, definendo da ora, spiaggia per spiaggia, le misure che andranno adottate e, soprattutto, le capacità di carico di ogni singola spiaggia per prevenire pericolosi affollamenti. È una fase delicatissima che coincide con l’avvio della stagione balneare – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, che si candida ad affiancare le amministrazioni locali nella predisposizione di un piano di gestione delle spiagge libere, di pianificare con gli enti locali una strategia per affrontare al meglio una stagione che sarà centrata sul distanziamento sociale. Se sui tratti di costa in concessione il rispetto delle regole spetterà al titolare della concessione, dice Legambiente, più complesso sarà ottemperare agli obblighi di legge sulle spiagge libere. Una sfida che Legambiente intende raccogliere e rilanciare, pena il fatto che troveranno più fiato in questa circostanza le voci di quanti chiedono da tempo di ampliare la quota di spiagge in concessione perché su queste sarebbe più facile il rispetto delle regole e le misure di sanificazione. Il tratto di demanio costiero libero da concessioni è il più delicato fra i beni comuni e rappresenta una risorsa straordinaria per il nostro Paese sia sul piano ambientale che sociale. Come tale ne va quindi garantito l’utilizzo, soprattutto in questa fase di emergenza in cui sarà necessario soddisfare un bisogno di svago. Sarà complicato rispettare le misure di distanziamento sociale necessarie per evitare il contagio del virus. Non è utile tuttavia cedere i litorali liberi a privati, aspettandosi da loro maggior controllo e rispetto delle regole. Si tratta di beni comuni che devono restare tali, ma per evitare al tempo stesso rischi per la salute serve l’adozione di un piano di gestione delle spiagge libere, strategia che deve includere le opportune misure sanitarie di prevenzione e indicazioni precise per la tutela dell’ambiente. Diverse le proposte: sugli arenili liberi materiale d’informazione, anche un app, angoli di sanificazione, gestione dei rifiuti in sicurezza sanitaria, aree di parcheggio a numero chiuso, task force di assistenza con volontari.