Era occupata da tempo da un senza tetto extracomunitario. Una nota dell'assessore ai Servizi Sociali, Ilaria Morga.
MONOPOLI - E' stata liberata la grotta sottostante il sito di Copacabana, sulla costa a sud della città. La grotta era occupata da tempo da un africano con i suoi effetti personali. La vicenda è stata seguta dall'assessore ai Servizi Sociali, Ilaria Morga. L'episodio odierno segue di pochi giorni lo sgombero dei locali dell'ex palestra della scuola Giovanni Modugno, occupata per anni da un altro extracomunitario.
NOTA DELL'ASSESSORE ILARIA MORGA
Mentre per molti si spera si realizzi la tanto
desiderata “ripresa” da quella che è stata una emergenza epidemiologica senza
precedenti nella storia contemporanea, i Servizi Sociali Professionali sono
alle prese con tantissime situazioni di disagio, oltre che di tipo economico,
anche e soprattutto sociale ed umano.
Ci aspetta un lavoro che dovrà essere instancabile e che purtroppo dovrà fare i
conti con le risorse umane attualmente a disposizione: soltanto tre Assistenti
Sociali che erano insufficienti già prima dell’emergenza e che adesso stanno
affrontando contemporaneamente moltissimi casi e situazioni; attendiamo a breve
le nuove assunzioni.
Un valido aiuto alle problematiche dei “casi complessi” ci era stata data dall’idea
dello scorso gennaio di creare una equipe di lavoro multidisciplinare, un vero
e proprio “protocollo operativo” formato da componenti di più enti pubblici che
potevano lavorare in sinergia puntando ad individuare i casi più urgenti con
rapidi scambi di informazioni per sincronizzare gli interventi: il Centro di
Salute Mentale, il Servizio per le dipendenze della ASL, la Polizia di Stato e
la Polizia Locale, insieme al nostro Servizio Sociale avevano affrontato i
primi casi quando poi è intervenuta l’emergenza che improvvisamente ha
interrotto la prosecuzione di questo lavoro, come ha interrotto e quasi sospeso
le vite di tanti.
Adesso che ci avviamo alla “normalità”, questo lavoro, rilevatosi fondamentale
ed efficace, riprenderà grazie alla creazione di una ulteriore piattaforma
informatica in fase di realizzazione “ad invarianza finanziaria”, ovvero a
“costo zero” sfruttando tecnologie già in possesso del Comune che verranno rese
operative prima possibile in modo da far ripartire questa “squadra”.
Sta di fatto che l’idea del lavoro in equipe aveva creato quelle sinergie che
stanno consentendo, anche in questa fase di vera e propria emergenza sociale,
di individuare e cercare di affrontare e conoscere le famiglie con disagi, che
per la gravità della crisi che stiamo affrontando sono aumentate
considerevolmente di numero. Si è aggiunta per gli operatori del settore la
difficoltà concreta dell’individuazione di queste famiglie, poiché, mentre
alcune hanno segnalato e richiesto aiuti, altri nuclei, per la prima volta alle
prese con disagi di questo tipo, si sono trincerati in un silenzio dettato
dalla soggezione di dover comunicare i loro problemi. Per questo, con un
approccio davvero scientifico stiamo prendendo in esame tutte le situazioni, e stiamo
recependo le segnalazioni che ci possono giungere in tanti modi, purché
caratterizzate da un vero spirito di solidarietà sociale e di senso civico e
non per fini strumentali o “pubblicitari” di qualsiasi tipo.
Sempre con questa grande sinergia tra enti che è partita da gennaio di
quest’anno, abbiamo affrontato, anche nel corso dell’ultimo week-end la
situazione del cittadino senegalese che continua a farsi curare presso
l’ospedale psichiatrico di Putignano e le cui condizioni di salute sono in netto
miglioramento, giorno dopo giorno. Il Centro di Salute Mentale che aveva
iniziato a collaborare, come ho detto, nel protocollo operativo, continua a
tenermi aggiornata della situazione di “Tidiane” il cui destino resta,
tuttavia, legato alle numerose espulsioni decretate a suo carico. Ci stiamo
interfacciando con associazioni ed intermediari culturali per dare un sostegno
al termine del trattamento sanitario, fatte salve le decisioni che potranno
provenire dall’Autorità Giudiziaria o dall’Autorità di Pubblica Sicurezza. Al
momento stiamo seguendo la sua storia e siamo attori della sua rinascita nel
tentativo di un suo inserimento sociale, non trascurando il supporto necessario
agli organi preposti per il rispetto della legalità.
Sempre nel corso del fine settimana, ho appreso di un’ altra situazione di
degrado e di disagio, con l’indicazione di una persona che era accampata in una
grotta di una zona di demanio marittimo della nostra bellissima costa. Ho
avviato immediate segnalazioni alle forze dell’ordine che si sono attivate per
risolvere la situazione. Ancora una volta non è stato semplice, ma l’approccio
multidisciplinare è risultata la carta vincente. Infatti, mentre gli organi di
Polizia avviavano le loro attività informative, come Servizi Sociali abbiamo
contemporaneamente pensato alle soluzioni alloggiative possibili nel caso del
rintraccio, perché era evidente che una persona qualsiasi che avesse deciso di
vivere in una situazione simile non poteva che trattarsi di qualcuno in
evidente difficoltà.
Stamattina presto personale della Polizia di Stato e della Polizia Locale, che
ringrazio, hanno agito in collaborazione ed hanno rintracciato un ragazzo
del Mali di 29 anni e lo hanno accompagnato al Commissariato di P.S. competente
nel nostro territorio per la materia sugli stranieri. Gli accertamenti hanno
consentito di verificare che era stato già da noi seguito in passato con
formule assistenziali salvo poi allontanarsi dalla struttura della Caritas che
lo aveva ospitato, per far perdere le sue tracce. Questo fino a stamattina,
quando la Polizia ha accertato che lo stesso ha un regolare permesso di
soggiorno rilasciatogli a Cagliari che gli scade il prossimo anno. Presso il
Commissariato di P.S. una delle nostre assistenti sociali ha interagito con il
giovane e lo ha convinto ad accettare il nostro aiuto per alcuni giorni fino a
quando il cittadino straniero dovrà recarsi in Sardegna per completare l’iter
di regolarizzazione con il ritiro del permesso di soggiorno.
L’intervento sinergico dell’Amministrazione Comunale ha portato poi alla
bonifica della grotta in area demaniale che è già stata interamente ripulita in
modo da essere nuovamente destinata alla sua fruibilità, con il ripristino di
una delle zone costiere più belle della nostra Monopoli.
Mi risulta che il ragazzo abbia ricevuto dai poliziotti intervenuti anche il
pranzo e questo per indicarvi la passione e la dedizione con cui gli
appartenenti delle forze dell’ordine della nostra città si dedicano in ogni
intervento in cui vengono chiamati in causa. E’ chiaro tuttavia che la
situazione impone loro la trattazione “secondo legge” del caso per cui potrebbe
emergere un deferimento alla Procura della Repubblica per il reato conseguente
all’occupazione della grotta.
Ma nel frattempo anche lui verrà seguito ed “accolto” dalla nostra comunità.
Molti casi di disagio, anche di minore gravità, credetemi vengono spesso
risolti dal lavoro encomiabile e costante della Polizia Locale e della Polizia
di Stato, che in virtù della sinergia attivata ci informano, in modo
qualificato, dei casi che affrontano per consentirci ulteriori valutazioni ed
interventi
I funzionari del Servizio Sociale, il Dirigente ed io stessa, siamo sottoposti
ad un impegno eccezionale in questo momento storico e rivolgiamo la nostra
attenzione al lavoro quotidiano che svolgiamo, spesso silenzioso e che non si
può misurare con dati statistici: ci mettiamo la testa ed il cuore in tutte le
situazioni che affrontiamo. Ci interessa lavorare al servizio della città, che
è l’unica cosa che conta, e per questo ci servono segnalazioni concrete e
serie.
Faremo i conti con le risorse a disposizione ed è ovvio che non si potranno
aiutare tutti come si vorrebbe, ma ogni situazione verrà affrontata con lo
spirito di solidarietà che dovrebbe essere sempre alla base di una comunità
senza, tuttavia, mai tralasciare la legalità dei comportamenti anche da parte
di chi ha bisogno di essere aiutato.