Recuperate sei tonnellate di reti abbandonate sui fondali marini.
Prosegue la campagna nazionale ecologica del Comando generale della Guardia
Costiera con il Ministero dell’Ambiente.
Sei tonnellate di reti abbandonate rimosse dai fondali marini e avviate al corretto iter per la distruzione. È il bilancio annuale dell'operazione 'Reti fantasma', che rientra nel progetto “PlasticFreeGC” per il contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare, avviato a luglio dell scorso anno. Un’operazione che ha visto l’impiego della componente subacquea della Guardia Costiera dislocata sul territorio nazionale, mirata al recupero delle reti da pesca abbandonate nei fondali marini della nostra Penisola. L’attività condotta dai Nuclei subacquei della Guardia Costiera ha portato alla rimozione dai fondali marini di 6 tonnellate di plastiche disperse in mare pari a circa 200mila bottiglie di plastica. Aspetto preoccupante sul piano ambientale e che le le reti fantasma sono responsabili dell’alterazione dell’ecosistema marino, a causa della dispersione nell’ambiente di micro-particelle sintetiche. Reti che, se lasciate in mare, continuano a “pescare” in maniera passiva e rappresentano per le specie ittiche che vi rimangono intrappolate dei veri e propri “muri della morte” Oltre che danneggiare l’habitat marino, sono un concreto pericolo per la sicurezza di sub e bagnanti. L’attività operativa della Guardia Costiera si è sviluppata attraverso una fase preliminare di raccolta di informazioni, attraverso tutti i comandi territoriali della Guardia Costiera, la collaborazione delle categorie professionali che operano sul mare e delle associazioni ambientaliste. È stata dunque effettuata una prima mappatura generale, riportante la collocazione delle reti fantasma lungo le coste, e in continuo aggiornamento con le informazioni operative reperite sul territorio. L’operazione, ancora in corso e che proseguirà nei prossimi mesi, si inserisce in una più ampia campagna comunicativa sul tema della sensibilità ambientale, condotta da Ministero dell’Ambiente e Comando Generale della Guardia Costiera.