Nuova ordinanza sulla scuola del Governatore pugliese che si allinea al Dpcm del 3 novembre
BARI - Si torna in classe. A chi lo vorrà. Marcia indietro del Governatore Michele Emiliano che ha emanato questa sera una nuova ordinanza sulla scuola che di fatto allinea la Puglia al nuovo Dpcm del 3 novembre. Le elementari e la prima media, da domani, sabato7 novembre, potranno riprendere le lezioni in presenza. “Con decorrenza dal 7 novembre 2020 – si legge nell’ordinanza – e sino a tutto 3 dicembre 2020, l’attività didattica si deve svolgere in applicazione del Dpcm 3 novembre 2020″. Per gli studenti delle superiori, invece, resta la didattica a distanza al 100% così come stabilito dall’esecutivo per contenere la diffusione del coronavirus. Oggi il Tar di Bari aveva annullato la precedente ordinanza di Emiliano creando un po’ di confusione anche perché il Tar di Lecce aveva dato invece ragione al Governatore. Insomma una disparità poco compresa da addetti ai lavori e famiglie e che ha costretto il presidente pugliese ad emanare stasera stessa nuove disposizioni. Ma se i genitori non vorranno mandare i bambini a scuola, si legge nell’ordinanza, saranno giustificati.
«Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza». Lo scrive il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sulla sua pagina facebook a commento della nuova ordinanza(la num. 413 appena emanata. «Finalmente la verità da parte dei giudici – prosegue Emiliano - sulle gravi difficoltà a tutelare la salute dei bambini pugliesi attraverso un efficiente sistema di didattica a distanza. I giudici del Tar di Bari preso atto della “inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad”, sono costretti a mandare a scuola i nostri bambini più piccoli in presenza. Mentre al contrario per i ragazzi delle superiori lo stesso governo ha ammesso l’insicurezza della didattica in presenza, tanto da vietarla. Una drammatica contraddizione che ha messo in contrapposizione due sezioni dello stesso Tar Puglia visto che la sezione di Bari ha sospeso la mia ordinanza e quella di Lecce ne ha confermato la legittimità. Un pasticcio perché non si è investito abbastanza sulla didattica a distanza che durante una pandemia avrebbe dovuto essere messa a punto già da tempo. E ciò indipendentemente dalla evidente preferenza da assegnare alla didattica in presenza. Infatti nessuno sostiene che la Dad sia paragonabile alla didattica in presenza, ci mancherebbe, ma solo con una buona Dad in caso di necessità si può realizzare un buon equilibrio tra salute e istruzione. Adesso invece è così scarsa da costringere i giudici a mandare i bambini a scuola in presenza per non pregiudicare il loro diritto allo studio. Per tale motivo ho disposto, con ordinanza, che le scuole pugliesi si attrezzino immediatamente per effettuare la Dad per motivi di salute pubblica e consentano a tutte le famiglie che la richiedano di ottenerla. Chi non può ottenerla per carenze organizzative della scuola, non può essere obbligato ad andare a scuola in presenza. Voglio ringraziare tutto il personale docente e non docente della scuola pugliese che si sta impegnando allo spasimo ed a rischio della propria salute per assicurare il diritto allo studio dei nostri studenti di ogni ordine e grado. Nulla contro di loro, ma solo il tentativo, con i poteri minimi di cui dispongo, di tutelare la salute di tutti e soprattutto dei più piccoli».