Il Movimento d'opposizione di Monopoli interviene sulla questione xylella che avanza in città.
COMUNICATO
- E non può che essere così. Semplicemente perché un atteggiamento virtuoso
eseguito dalle imprese agricole, dai piccoli proprietari terrieri, dagli
hobbisti e dai Comuni può preservare gli ulivi dal batterio della Xylella e
permettere ai pugliesi di conservare la propria economia e identità.L’ultimo
provvedimento della Giunta Pugliese, in ordine di tempo, è del 6 aprile, quando
ha varato il Piano di azione 2021 per contenere l’avanzata del batterio,
dichiarando guerra all’agente vettore, e stabilendo al 10 maggio il termine
ultimo per pulire dalle erbe i terreni agricoli, i cigli stradali, le aree a
verde pubblico. Una data discutibile per le variazioni climatiche che, nei
territori adiacenti la marina con un maggiore riscaldamento dell’aria, non
garantisce che la larva della Sputacchina non sia già divenuta adulta e quindi
capace di fungere da vettore del batterio della Xylella Fastidiosa saltando dal
terreno agli alberi.
Vediamo allora cosa è successo a Monopoli.
Sul sito web istituzionale della città, ci saremmo aspettati di trovare un’ampia pagina dedicata all’emergenza Xylella. C’è uno scarno comunicato, a firma dell’assessore ai lavori pubblici Palmisano, in cui si dichiara che sono stati stanziati 70mila euro alla ditta Euroverde per pulire i cigli e tutte le strade rurali monopolitane, partendo dalle aree urbane, per un totale di 100 chilometri.
Scriviamo quando il termine è già scaduto e siamo lontani dal completamento dello sfalcio delle erbe e sorgono spontanei alcuni interrogativi:
1. La campagna di comunicazione, come si è sviluppata?
2. Una sola ditta ha la strumentazione e il personale sufficienti a raggiungere l’obiettivo dei 100 chilometri da pulire nell’arco di un mese?
3. Non sarebbe stato possibile avvalersi del decreto-legge 228/2001, noto come Legge di Orientamento del settore agricolo, con cui coinvolgere i piccoli e i grandi imprenditori alla pulizia non solo dei campi privati ma anche delle aree pubbliche così da abbreviare i tempi e vincere nella corsa alla metamorfosi delle larve di Sputacchina?
4. Qualora ci siano proprietari privati inadempienti, una volta comminata la multa, chi falcerà l’erba?
Tra l’altro la lotta alla sputacchina è tutt’altro che terminata e prevede ancora, dopo il 10 maggio, due interventi distinti di natura fitosanitaria sui terreni, che richiederanno un rinnovato protagonismo delle amministrazioni pubbliche affinché vengano effettivamente e correttamente svolti in maniera diffusa sul territorio.
L’impressione è che non si sia compreso sino in fondo il peso insostenibile che la mattanza degli ulivi determinerebbe sul futuro del territorio e degli abitanti di Puglia.