In Salento 12 mila ettari a rischio desertificazione e incendi.
Bisogna autorizzare subito gli espianti degli ulivi secchi colpiti dalla Xylella in Salento, a rischio desertificazione e incendi, perché dopo 7 anni la provincia di Lecce continua a morire di burocrazia. E’ l’appello di Coldiretti Puglia che chiede un incontro urgente con l’assessore regionale all’Agricoltura per definire la certificazione che consenta di eliminare gli ulivi secchi, senza aspettare l’esito delle istruttorie delle domande dell’articolo 6, con l’inaccettabile paralisi amministrativa che sta facendo slittare di un altro anno la rigenerazione del territorio salentino, dopo che la Xylella ha fatto seccare 21 milioni di ulivi, provocando effetti più disastrosi di un terremoto con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa. Sono ingiustificabili i ritardi sulle istruttorie delle circa 600 domande singole per l’espianto e il reimpianto degli ulivi, per cui la pubblica amministrazione deve garantire – insiste Coldiretti Puglia – il diritto di aiuto per quelle aziende, presenti in graduatoria alle aziende agricole che chiedono di eliminare gli impianti olivicoli danneggiati, e non più produttivi e di eseguire le operazioni colturali utili al reimpianto, perché gli strumenti per la verifica del numero di piante di olivo danneggiate da eliminare e da ripiantare sono già in possesso della pubblica amministrazione, come le ortofoto 2019, il catasto olivicolo e le banche dati Agea.