Ospedale Monopoli-Fasano- Fabiano Amati: “383 giorni al fine lavori, ma poche maestranze"

Autore Redazione Canale 7 | mar, 05 apr 2022 19:42 | 1264 viste | Regione-Puglia Consiglio Fabiano-Amati Ospedale-Monopoli-Fasano Attualità

Amati: "CTC concede altri 700mila euro. Si tratta di un bancomat?”

COMUNICATO - “Mancano 383 giorni al fine lavori previsto per il 25 aprile 2023, ossia circa il 51 per cento dei lavori da svolgersi nel 24 per cento del tempo residuo. Nel mese trascorso nulla è cambiato sulle maestranze impegnate, sempre la stessa media e sempre poche. E nel frattempo una nuova determina del Collegio consultivo tecnico, che sempre all’unanimità liquida circa 700mila euro all’impresa. Siamo di fronte a un bancomat? Lo verificheremo lunedì prossimo in Commissione, forse l’unico luogo in cui si pensa agli ospedali come luogo per curare le persone e perciò da realizzare al più presto”.

Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Alla data del 31 marzo 2022, risultavano effettuate lavorazioni pari al 48,06 per cento, per un ammontare di euro 36.462.937,29. Resta dunque da realizzare il 51,4 per cento dei lavori, in un tempo residuo del 24,4 per cento.  Sempre poche le maestranze impiegate: si mantengono nella media di 138,7 al giorno.

Secondo il cronoprogramma entro il 29 marzo dovevano essere completate tutte le pareti e le facciate esterne.

Ad occhio non mi sembra che ciò sia accaduto. Lo verificheremo lunedì prossimo in Commissione.

Nonostante gli impegni, atti aggiuntivi e ulteriori risorse, su cui continua ovviamente l’attività di puntuale verifica, nell’ultimo mese non si registrano significativi cambiamenti sull’andamento.

Non capisco per quale motivo ciò accade, considerato che c’è stato il tempo per adattare l’organizzazione di cantiere al nuovo cronoprogramma.

Per il mese di aprile non sono previste opere in fase di ultimazione.

Ricordo sempre ai manager Asl, alla Direzione lavori e all’impresa, che il nuovo ospedale è un presidio di salute diretto alle necessità di tutti: sentirsi interpellati dalla missione di far presto e bene, per porre fine allo scempio di privazione assistenziale di questa larga fascia territoriale della regione, mi pare che sia una cosa da non dover affermare a parole ma attraverso le opere”.

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