Covid nel Barese: meno 11% di casi in una settimana ( incidenza sotto quota mille)

Autore Redazione Canale 7 | ven, 22 apr 2022 12:20 | 871 viste | Covid Asl-Bari Vaccinazione Salute Attualità

Sono i dati dell'ultimo report della Asl Bari relativi al periodo 11-17 aprile. " La campagna vaccinale - spiega la Asl - vive una fase interlocutoria".

La “frenata” dei contagi viene confermata e consolidata anche nella settimana tra l’11 e il 17 aprile. Nell’ultimo report il tasso d’incidenza scende sotto quota 1.000 casi per 100mila abitanti, attestandosi per la precisione a 934,7 casi, quasi 11 punti percentuali in meno rispetto alla rilevazione precedente, pari a 1050,1 casi per 100mila abitanti. Il calo è abbastanza generalizzato nei diversi territori, investendo circa i tre quarti dei comuni.

Sino ad oggi sono state complessivamente somministrate 3 milioni e 30.608 dosi di vaccino anti-Covid, suddivise tra 1 milione e 122.353 prime dosi, 1 milione e 86.077 seconde, 818.012 terze e 4.166 quarte dosi.

La campagna vaccinale vive una fase interlocutoria, in cui è necessario ribadire non solo la fondamentale protezione della salute garantita dalla vaccinazione ma anche l’importanza del completamento della scheda vaccinale, che è costituita da tre dosi per chi ha dai 12 anni in poi e da 2 per l’età pediatrica, da 5 a 11 anni, oltre al “secondo booster” - a distanza di quattro mesi dalla terza dose - previsto per i soggetti immunocompromessi, i 60-79enni in condizione di fragilità, gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali e gli ultraottantenni.

La popolazione interessata è quindi invitata ad aderire recandosi negli hub della ASL Bari, dove è possibile vaccinarsi senza prenotazione, oppure nelle farmacie abilitate. L’obiettivo è rinforzare le coperture in modo da mettere in sicurezza la quota più ampia possibile di popolazione. Sinora 1 milione e 87.889 residenti over 5 tra Bari e provincia hanno ricevuto due dosi di vaccino e quasi 800mila (dai 12 anni) hanno fatto anche il “booster”, con una copertura del 90,3% tra gli over 50 e un picco del 95% tra gli ottantenni: numeri ottimi, su cui bisogna continuare a insistere per proteggere la salute dei singoli individui e quella della comunità.

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