Scoperte altre piante infette anche a Monopoli e Fasano
POLIGNANO A MARE - Le piante trovate infette dall'inizio dell’ultimo monitoraggio raggiungono un totale provvisorio di 124 in Puglia, dove è stata certificata l’identificazione di altre 38 piante infette, di cui 16 a Polignano, 6 a Monopoli e 16 a Fasano risultate positive alla Xylella fastidiosa, con due rosmarini ed un mirto e 35 ulivi, di cui 1 individuato in un focolaio in zona indenne, sulla provinciale 121 tra Conversano e Polignano, una preoccupante deriva a sud – ovest che impone misure immediate e drastiche. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, rimarcando che trattandosi di zona indenne, distante circa due chilometri e mezzo dalla zona cuscinetto, è prevedibile, secondo InfoXylella, che a breve le autorità fitosanitarie procederanno alla delimitazione di una ulteriore zona cuscinetto di 5 km di diametro. Gli ulivi infetti restano focolai attivi, fonti di inoculo per la sputacchina, l’insetto vettore, complice della diffusione della Xylella. La Puglia ha già pagato lo scempio che si è perpetrato per esempio ad Oria e Francavilla, dove – aggiunge Coldiretti Puglia - per non abbattere 47 ulivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al Tar, sono morti 3.100 alberi per colpa del batterio killer e consentito al vettore di continuare ad infettare migliaia di esemplari anche monumentali. Nel Piano anti Xylella 2022 sono contemplati nuovi metodi di sorveglianza, come la task force cinofila, col supporto scientifico dei ricercatori dell'Ipsp del Cnr e con il supporto logistico ed organizzativo di Unaprol e Coldiretti che continueranno a collaborare con Enci per le attività di addestramento dei cani che effettueranno nell’anno 15 controlli equamente suddivisi tra vivai/garden di piante ornamentali e/o officinali di specie non specificate (5 vivai in zona infetta), vivai/garden di piante appartenenti a specie specificate (5 vivai in area indenne) e lotti di piante importate da paesi terzi al loro arrivo al porto di Bari. Inoltre, attraverso il progetto di ricerca Redox (Remote Early Detection of Xylella), finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e coordinato dal Distretto tecnologico aerospaziale, saranno elaborate immagini telerilevate da aereo acquisite con sensori iperspettrali e termici, delle piante infette prima ancora della manifestazione dei sintomi – spiega Coldiretti Puglia - per la identificazione precoce di focolai di Xylella attraverso rilievi aerei e droni con sensori iperspettrali e termici». La diffusione della Xylella Fastidiosa potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi 50 anni in Europa, mentre in Italia, se l’espansione della zona infetta non venisse arrestata, l’impatto economico potrà crescere fino a 5,2 miliardi di euro.