Un piano per l’inclusione sociale e contrasto alla povertà, destinato a cambiare il sistema di aiuti dopo la pandemia.
Sostegno agli 'ultimi', ecco il Piano sociale di zona del Comune da oltre 170 milioni di euro: "Nel 2022 sono aumentate richieste di denaro al Welfare"
L'assessore Bottalico e di Maria Cristina di Pierro, dirigente del settore Osservatorio per l’inclusione sociale e contrasto alla povertà, raccontano come sta cambiando il sistema di aiuti da parte dell'Assessorato dopo la pandemia.
Un piano di aiuti da oltre 170 milioni di euro in tre anni, "il più grande in termini di complessità che abbiamo mai realizzato" assicura l'assessore al Welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico. Interventi che passano dal sostegno alle persone più fragili, anziani, donne vittime di violenza, famiglie in difficoltà con minori, per cui non solo verranno rafforzate nel 2023 le azioni già in corso d'opera, ma si svilupperanno nuove iniziative, come anticipa la referente del Welfare comunale.
Il Piano sociale di zona è stato presentato nella sala consiliare del Comune di Bari questa mattina, alla presenza di Maria Cristina di Pierro, dirigente del settore Osservatorio per l’inclusione sociale e contrasto alla povertà, che ha anche riepilogato ai rappresentanti delle oltre 100 realtà che hanno contribuito alla creazione del nuovo piano, i dati della Relazione sociale 2021: "Abbiamo notato in particolare che nella scorsa annualità sono aumentate le richieste di contributi economici da parte di coloro che si sono rivolti al Segretariato sociale, a causa delle difficoltà vissute in seguito alla pandemia".
I dati della Relazione sociale 2021
L’analisi dei dati del 2021 del servizio di Segretariato sociale relativo alla raccolta di istanze presso gli sportelli diffusi su tutto il territorio ha permesso di monitorare la richiesta di 16.347 cittadini, in netto aumento rispetto al 2020 (+ 2.736), circostanza che attesta, inoltre, l’aumento di fiducia nelle istituzioni e la maggiore capacità di prossimità degli sportelli, rafforzati da presenza delle unità di strada, app e numero unico telefonico di accesso.
Gli utenti che hanno presentato effettiva richiesta dei servizi del welfare agli sportelli di Segretariato sociale sono stati 3.653 al netto della gestione emergenziale avviata attraverso piattaforme dedicate e avvisi pubblici. Un aumento significativo, che passa dagli 11.000 del 2018 agli oltre 16.300 nel 2021.
Le prestazioni fornite dal servizio sono state 3.653, al netto della gestione emergenziale avviata attraverso piattaforme dedicate e avvisi pubblici.
Tali dati si sommano alle richieste pervenute agli sportelli dei servizi PUA - Porta unica di accesso presso i distretti, e a quelle inoltrate direttamente tramite avvisi pubblici e segretariato dei servizi pubblici di prossimità (PIS, segretariato sociale centri servizi per le famiglie, centri diurni, ecc.). Tra queste ultime si rilevano in particolare:
2.301 istanze accolte dalla PUA per bisogni socio sanitari (RSSA, ADI sanitarie, Hospice)
686 richieste di contributi economici straordinari;
333 richieste di accesso ai servizi a bassa soglia - Case di comunità per singoli
1.800 accessi all’Emporio della salute e 2800 farmaci distribuiti
1.407 utenti beneficiari di social bag
La PUA e l’UVM - Unità di valutazione multidimensionale garantiscono l’accesso del cittadino alla rete dei servizi socio-sanitari distrettuali e alla rete dei servizi sociali di Ambito, promuovendo la semplificazione delle procedure, l’unicità del trattamento dei dati, l’integrazione nella gestione del caso, la garanzia per l’utente di un certo tempo per la presa in carico. Le UVM prodotte sono state 835 (l’articolazione per fasce di età vede una netta prevalenza degli ultra75enni).
La Relazione sociale 2021 fotografa la mappa locale dell’offerta di servizi socio-sanitari, da quelli per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi a quelli di pronta accoglienza, orientamento e inclusione attiva.
Nell’area delle povertà estreme il PIS - Pronto intervento sociale, che garantisce interventi sociali urgenti sulle 24 ore, si conferma come uno dei servizi prioritari, consolidatosi negli ultimi anni come servizio essenziale anche nella programmazione regionale e nazionale delle misure di contrasto alle povertà (D.Lgs. 147/2017 e D.L 4/2019).
Le attività del Pronto intervento sociale hanno avuto diversi ambiti di intervento, con una netta prevalenza nelle aree relative a “persone senza dimora”, “immigrazione”, “minori” (soprattutto stranieri non accompagnati) e “anziani”: il numero di casi segnalati nel 2021 è pari a 2.946, sostanzialmente analogo a quello del 2020, ma si è abbassata l’età dei richiedenti, con prevalenza di uomini in età compresa fra i 19 e i 34 anni, mentre il 28,8% dei casi segnalati riguarda situazioni di persone in difficolta economica, il 19,8% senza dimora, il 17% immigrazione, il 5% problemi sanitari.
Particolarmente rilevanti sono i dati che attengono i bisogni abitativi che hanno previsto per l’anno 2021 circa 600 posti in accoglienza, nei vari servizi, quadruplicati rispetto a 8 anni fa grazie a importanti investimenti effettuati dall’assessorato al Welfare.
In crescita, inoltre, i bisogni e le povertà educative nonché i problemi legati alla dimensione della genitorialità, alla luce delle richieste pervenute da parte di famiglie e genitori, passate da 1.838 a 3.593, con un aumento pari a 1.755 richieste per servizi di sostegno alla genitorialità (sostegno psicologico per adolescenti e genitori, scuola genitori, gruppi parola, ecc.), e accesso agli avvisi pubblici, come quello per la Boutique e l’Emporio sociale della Casa delle bambine e dei bambini, che nel corso del 2021 ha distribuito 11.060 buoni alimentari e 1810 buoni farmaceutici più altri beni materiali.
Per rispondere a questa tipologia di bisogni è stato predisposto il primo Piano di contrasto alle povertà educative grazie alla sperimentazione di welfare culturale realizzata con la rete Bari Social Book, che ha visto la nascita di 28 spazi sociali per leggere, al potenziamento dei centri socio-diurni per minori e al rafforzamento delle progettualità di educatori di strada e dei centri di ascolto per le famiglie.
Attraverso le misure di supporto alimentare (social bag e buoni alimentari) erogate con differenti canali (Servizio sociale professionale - SSP, Casa delle bambine e dei bambini - CBB e Sportello social bag) sono stati raggiunti 54 nuclei familiari e 1.806 utenti singoli e distribuite 694 social bag
Con riferimento alle misure di supporto a tutela della salute (farmaci e buoni farmaceutici), attraverso il Servizio sociale professionale sono stati erogati 364 buoni farmaceutici che si aggiungono ai 1.810 buoni farmaceutici erogati attraverso la CBB e ai 2.800 tra farmaci e presidi medico-chirurgici consegnati a utenti presi in carico dal SSP e distribuiti tramite l’Emporio della salute.
In relazione ai dati quantitativi emersi, ai momenti di
confronto attraverso focus group ma anche a seguito del percorso di
co-progettazione di questi ultimi mesi, è stato elaborato il nuovo Piano
Sociale di Zona 2022-2024. Un servizio nel telegiornale.