Sentenza strage treno Andria-Corato: due condanne e 14 assoluzioni

Autore Redazione Canale 7 | ven, 16 giu 2023 12:12 | 613 viste | Bari Tribunale Sentenza Treno-Andria-Corato Cronaca

Condannati capostazione e capotreno. Insorgono le famiglie delle vittime: "Sentenza ingiusta".

Quattordici assoluzioni e due condanne sono state disposte dal Tribunale di Trani al termine del processo per il disastro ferroviario del 12 luglio 2016, avvenuto lungo la tratta a binario unico Andria-Corato delle Ferrovie del Nord Barese, gestita da Ferrotramviaria. Nello scontro frontale tra due treni, determinato - secondo l'accusa - da un errore umano e da mancati investimenti per la sicurezza, morirono 23 persone e altre 51 rimasero ferite. È stato condannato a 6 anni e 6 mesi di reclusione il capostazione di Andria, Vito Piccarreta, e a 7 anni il capotreno dell'ET1021, il convoglio partito da Andria e diretto a Corato, Nicola Lorizzo. Entrambi dovranno risarcire le parti civili. Tutti assolti gli altri imputati. È stato anche escluso l'illecito amministrativo di Ferrotramviaria “perché il fatto non sussiste”. «È una vergogna». «Non è giustizia questa: li avete uccisi due volte». «Non si vergognano? Ne sono morti 23». «Come fanno a dormire la notte?» Sono le parole di alcuni familiari delle 23 vittime del disastro dopo la lettura della sentenza. Alle prime assoluzioni in aula, alcuni dei familiari sono scoppiati in lacrime, altri sono rimasti impassibili. Fu dunque un errore umano, secondo la sentenza, a provocare lo scontro tra i due convogli che viaggiavano in direzione opposta. E non era doveroso, come sosteneva l'accusa, l'investimento di 664mila euro per mettere in sicurezza gli apparati. Secondo la procura quella somma doveva servire ad installare il sistema del blocco "conta assi", in sostituzione del vecchio blocco telefonico. Questo avrebbe fatto scattare elettronicamente il semaforo rosso in caso di pericolo. Invece la sentenza fa capire che la sciagura fu provocata dall'errore umano degli unici due condannati. I due imputati condannati, in solido con Ferrotramviaria (responsabile civile), dovranno risarcire i danni versando provvisionali per 800mila euro ai parenti delle quattro vittime costituitesi parte civile.

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