Si tratta della funzionaria che si sarebbe rivolta al clan per riottenere auto rubata.
Il Viminale invierà degli
ispettori alla prefettura di Bari in seguito al caso - emerso dagli atti della
Dda sul gruppo mafioso Parisi - della funzionaria che si rivolse nel 2018 ad un
indagato ritenuto vicino al clan, Gaetano Scolletta, per riavere l'auto che le
era stata rubata. La vettura alla fine fu recuperata e la donna versò 700 euro
per ottenerla. Scolletta, si legge negli atti dellaDda di Bari, ritenuto il
'contabile' di Tommy Parisi, figlio del boss Savinuccio, chiede alla
funzionaria di inviargli il numero di targa del veicolo. Verso la fine della
conversazione la donna "chiede, persino, a Scolletta se deve recarsi o
meno dai Carabinieri a denunciare il furto della sua Lancia Musa", ed è
lui stesso a dirle di fare la denuncia. "Ci troviamo di fronte - annota la
Dda - ad un funzionario" della prefettura, "collaboratrice del
prefetto, che chiede un intervento e consigli ad un appartenente del clan
Parisi". Alla fine il clan farà ritrovare l'auto per strada in un luogo
concordato. Il pomeriggio del 9 febbraio 2018 Scolletta accompagna con la sua
auto la funzionaria in un parcheggio "dove ad attenderli c'è il ladro che
indica il luogo ove si trova la Lancia Musa". La donna, quindi,
"simula - è detto negli atti - di aver rinvenuto l'auto rubata e chiede ed
ottiene l'intervento di una pattuglia che verrà distolta dal suo regolare
servizio di pattugliamento". (A.S.)