Eseguita stamattina un’ordinanza di custodia cautelare da parte della Polizia di Stato nei confronti di 4 indagati per detenzione e porto illegale di arma da fuoco, detenzione al fine di spaccio di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente.
Nella mattinata odierna, martedì 7 maggio, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno tratto in arresto e tradotto in carcere, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, quattro soggetti, con precedenti di polizia, ritenuti esponenti di spicco dell’articolazione del clan mafioso “Capriati”, operativa nel quartiere borgo antico di Bari.
Con la doverosa premessa che si tratta di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, i predetti rispondono, in concorso tra loro, dei reati di detenzione e porto illegale di arma da fuoco e detenzione al fine di spaccio di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente.
I fatti traggono origine dal sequestro di un’ingente quantitativo di sostanza stupefacente e di una pistola, avvenuto a Bari il 29 settembre scorso, in piazzetta dei Marinai, in un locale in disuso, allorquando, personale della sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile di Bari sequestrò 475,76 grammi di cocaina, 716,09 grammi di hashish e circa 3 kg. di marijuana, oltre ad una pistola revolver “Smith & Wesson” cal. 357 magnum, con guanciole in radica e sei proiettili nel tamburo, perfettamente funzionante ed atta ad offendere.
Il luogo, nel borgo antico di Bari, ove è stata rinvenuta la sostanza stupefacente e la pistola, è sotto il controllo dallo storico clan malavitoso “Capriati”, nelle ultime settimane risalito alla ribalta delle cronache cittadine in quanto i loro capi e sodali sono stati coinvolti in una rinnovata belligeranza tra le famiglie mafiose di Bari, sfociata in alcuni episodi di violenza e in ultimo nell’agguato mortale ai danni di un’esponente di spicco del sodalizio mafioso, commesso la sera dello scorso 1° aprile.
I rilievi eseguiti da personale del Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica di Bari su quanto rinvenuto hanno consentito di individuare, su alcuni reperti, quattro frammenti di impronte digitali, riconducibili agli indagati sopra citati.
Dopo le formalità di rito, i quattro destinatari del provvedimento cautelare sono stati condotti in carcere.