Catturato un albanese che uccise a Fasano un connazionale nel 1998

Autore Redazione Canale 7 | ven, 27 lug 2018 12:32 | 2512 viste | Fasano Carabinieri-Brindisi Omicidio Estradizione Cronaca

E' stato estradato dalla Spagna. Si tratta di Nure Gazmend. Era stato condannato a  22 anni di carcere ( in primo grado era stato condannato all'ergastolo)  per l’omicidio di un connazionale, avvenuto a Fasano il 1° agosto 1998.

 

Presso lo scalo aereo di Roma Fiumicino, con volo proveniente dalla Spagna luogo dell’estradizione,  è giunto NURE Gazmend, 39enne albanese, al quale i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Brindisi hanno notificato un  ordine di esecuzione di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Lecce, in quanto dovrà espiare la pena di 22 anni di reclusione  per l’omicidio di un connazionale avvenuto a asano il 1° agosto del 1998.

All’epoca il grave fatto di sangue, per l’efferatezza con cui venne commesso, suscitò sgomento e viva preoccupazione nella comunità fasanese. Quel giorno di 20 anni fa  alle 20.30 giunse una telefonata ai Carabinieri di Fasano da parte dei sanitari del locale ospedale che comunicavano che era stato lì condotto un cittadino extracomunitario,  probabilmente albanese, in stato di coma a causa di  un trauma cranico encefalico commotivo,    provocato da  un cacciavite. Le indagini, avviate dai Carabinieri della Compagnia di Fasano, si orientarono sin da subito verso la comunità degli albanesi del luogo per identificare il ferito e ricostruire la vicenda. Le indagini condussero all’identificazione di un amico  della vittima, grazie alle cui dichiarazioni fu possibile localizzare un casolare abbandonato in contrada Gravinella, dove furono recuperati documenti che dimostravano il passaggio della vittima da quel luogo.

Si trattava di KAJA Luan, deceduto  a seguito delle lesioni dopo 18 giorni dall’aggressione precisamente il 19 agosto 1998. L’amico della vittima testimone oculare dell’evento venne minacciato con una pistola dall’omicida, poiché aveva  tentato di fermarlo per impedirgli di continuare l’aggressione all’amico. Grazie alle sue indicazioni fu  possibile ricostruire tutte le fasi della vicenda  e, soprattutto, il movente e le circostanze in cui era maturato il grave delitto. Il 28 aprile del 2003, l’omicida, latitante da subito e contumace ai processi, è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Brindisi. La pena è stata poi riformata dalla Corte d’Assise d’Appello di Lecce in 22 anni  di reclusione. 


Peraltro nel 1999, egli da latitante, aveva richiesto asilo nel Regno Unito, fornendo false generalità. Scoperto dalle autorità britanniche, fece perdere le proprie tracce. Successivamente sotto il falso nome di BACKA  Lorenzo  è stato arrestato in Spagna e condannato dal Tribunale di Barcellona alla pena di 18 anni di reclusione per un altro tentato omicidio e possesso illegale di armi. Con l’estradizione dalla Spagna e la notifica, negli uffici dell’Aeroporto di Roma Fiumicino, si mette la parola fine su un grave ed efferato fatto di sangue, perpetrato con inaudita violenza per futili motivi.

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