La vasca è stata inserita nella nuova sezione dedicata all'archeologia subacquea.
Oltre 30 mila litri di acqua salata in cui nuotano pesci che
popolano i bassi fondali sabbiosi del mar Adriatico oggi come di ieri. Al
centro, un grande dolium romano, recuperato in mare al largo di Monopoli: un
contenitore anche da trasporto, utilizzato nelle stive delle navi onerarie
romane per il commercio dell’olio e del vino. Questa mattina è stato presentato
l’acquario, parte integrante dell’allestimento inauguratosi un anno fa al piano
interrato del Museo Archeologico Nazionale di Egnazia, un percorso emozionale
che riserva particolare attenzione all’archeologia subacquea, formidabile
strumento di conoscenza in grado di svelare, attraverso i naufragi e i carichi
perduti, la storia di uomini e genti, e di ricostruire i paesaggi marini.
L’acquario che avrà un’importante valenza didattica, ha iniziato a popolarsi
con alcuni esemplari di diverse specie marine che aumenteranno con progressivi
inserimenti nel rispetto dei tempi di adattamento. Gli standard di benessere
dei pesci presenti nell’acquario sono garantiti sulla base delle linee guida
per il benessere della fauna acquatica stilate dall’Aquatic Animal Alliance. Il
taglio del nastro è avvenuto alla presenza del Direttore Generale Musei Massimo
Osanna, del delegato alla Direzione regionale Musei Puglia Francesco Longobardi
e del direttore del sito Fabio Galeandro. Un servizio nel telegiornale.