L'iniziativa è stata curata dall'A.N.S.P.I. Mons. Di Donna.
Tre piani per 60 metri di strada per 20 anni di lavoro
formano solamente l’anticamera di quello che è il tradizionale presepe vivente
di Rutigliano. E’ infatti una rappresentazione in miniatura, si fa per dire,
della città di un tempo ad immergere gradualmente turisti e curiosi in
un’esperienza giunta ormai alla sua XXII edizione. Così le urla dei prigionieri
si mescolano a quelle di mercanti e soldati in una realtà fatta di oltre trenta
scene di vita quotidiana dell’epoca. Non solo lavori tradizionali come pastori,
artigiani e commercianti quindi, ma tante altre sfaccettature della società,
dalle locande ai passatempi, sino agli intrattenimenti delle figure più potenti
del tempo. Il tutto per poi giungere ovviamente alla Natività, fulcro
dell’evento. Presente anche il sindaco Giuseppe Valenzano. Un servizio nel telegiornale.