18 sono dirigenti medici.
Nella giornata di oggi militari della Stazione Carabinieri di Monopoli e della Compagnia Carabinieri di Monopoli hanno dato esecuzione all’ ordinanza di applicazione di misure cautelari - arresti domiciliari ed obbligo di dimora - emesse dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura, nei confronti di personale sanitario (medico, infermieristico, tecnico), amministrativo ed ausiliario in servizio all’ Ospedale “San Giacomo” di Monopoli responsabile di numerosi fatti di truffa aggravata in danno della ASL Bari, di false attestazioni o certificazioni, di falsità ideologica in atto pubblico (art. 640 cpv. n. 1 c.p., art. 55 quinquies T.U. sul Pubblico Impiego, art. 483 c.p.) connessi all’ allontanamento arbitrario, in assenza di permessi o autorizzazioni, dal luogo di lavoro con omissione dell’ inserimento della scheda magnetica nell’ apparecchio marcatempo, con l’ esecuzione di tali operazioni di registrazione, in entrata e/o in uscita, da parte di soggetti diversi dal dipendente interessato ovvero con la produzione successiva di false dichiarazioni sostitutive.
I provvedimenti di arresti domiciliari son stati eseguiti nei confronti delle persone di :
TODISCO Angelamaria, dirigente medico responsabile del Servizio Immunotrasfusionale
DI GIULIO Gianluigi, dirigente medico responsabile dell’ Unità di Radiodiagnostica
DIBELLO Rinaldo, dirigente medico responsabile del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
DALENA Egidio, dirigente medico responsabile del Reparto di Otorinolaringoiatria
MORETTI Girolamo, dirigente medico presso il Reparto di Radiodiagnostica
LOPRIORE Vincenzo, dirigente medico responsabile del Reparto di Cardiologia
SANTAMATO Sabino, dirigente medico responsabile del Reparto di Ginecologia ed Ostetricia
RENNA Leonardo, dirigente medico presso il Reparto di Ginecologia ed Ostetricia
BOSIO Antonio, operatore tecnico presso la Direzione Sanitaria
PELLEGRINI Anna, assistente amministrativo
SARDANO Giancarlo, collaboratore amministrativo-professionale
MEULI Giuseppa, infermiera presso il Reparto di Ginecologia ed Ostetricia.
L’ ordinanza di arresti domiciliari ha interessato anche altro dirigente medico responsabile di Unità Operativa. Il relativo provvedimento non è stato eseguito perché l’ interessato è temporaneamente all’ estero e dovrebbe far ritorno in Italia nella tarda serata di oggi.
I provvedimenti di obbligo di dimora hanno interessato:
SCARDIGNO Anna Consiglia, dirigente medico presso l’ U.O. di Chirurgia
PANTALEO Angela, dirigente medico presso l’ U.O. di Medicina
MARASCIULO Cosimo, dirigente medico presso il Reparto di Ginecologia
MATARRESE Marilena, dirigente medico presso l’ Unità Operativa Immunotrasfusionale
DI TARANTO Francesco Paolo, dirigente medico presso il Reparto di Otorinolaringoiatria
CAPPELLI Giuseppe, medico del Servizio di Sorveglianza Sanitaria e Radioprotezione Medica – Medicina del Lavoro
D’ ONGHIA Fulvia, dirigente medico presso il Reparto di Ortopedia
FINO Francesco, dirigente medico presso il Reparto di Cardiologia
LIMITONE Domenico Antonio, dirigente medico presso il Reparto di Urologia
BIANCO Rosa, infermiera presso l’ Unità Operativa di Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza – Pronto Soccorso
DE RINALDIS Concetta, infermiera presso il Reparto di Endoscopia Digestiva
LACASELLA Pasquale, infermiere presso l’ Unità Operativa Medico Competente Autorizzato
DE LAURENTIS Carmela, infermiera presso il Reparto di Pediatria
LOBEFARO Erasmo, operatore tecnico
FRATELLA Francesco, operatore tecnico con mansioni di autista ambulanza
BRESCIA Gianfranco, operatore tecnico con mansioni di autista ambulanza
PALMISANO Sante, operatore tecnico con mansioni di autista ambulanza.
Al FRATELLA, al BRESCIA ed al PALMISANO è stato contestato anche il delitto di peculato connesso all’ appropriazione ripetuta, per fini diversi da quelli istituzionali, di ambulanze ed autovetture di servizio recanti i segni distintivi della ASL Bari, con uso momentaneo dei mezzi.
La misura dell’ obbligo di dimora ha interessato anche:
SPERTI Marco, dirigente medico presso l’ Unità Operativa di Traumatologia-Ortopedia dell’ Ospedale “San Paolo” di Bari, coniuge di MATARRESE Marilena
MEZZAPESA Margherita, infermiera presso Dipendenze Patologiche Sud Barese – SERT
BATTAGLIA Carlo, persona che svolgeva abusivamente l’ attività di “parcheggiatore” all’ esterno dell’ Ospedale San Giacomo, il quale, in più occasioni, è stato sorpreso ad inserire il cartellino magnetico di MEULI Giuseppa, in entrata e/o in uscita, nell’ apparecchio marcatempo in sostituzione della dipendente.
Il G.I.P. ha accolto le richieste avanzate da questa Procura all’ esito di una complessa attività di indagine svolta dei militari della stazione Carabinieri di Monopoli - anche attraverso il monitoraggio con telecamere degli accessi e delle aree di ingresso dell’ ospedale, in prossimità della apparecchiature marcatempo, oltre che con servizi di osservazione, controllo e pedinamento del personale - ed avviata in seguito a plurime segnalazioni di fatti di “assenteismo” presso la struttura ospedaliera.
Sono emerse nel periodo di osservazione – nei mesi di ottobre, novembre, dicembre 2018 e gennaio 2019 – sistematiche e diffuse condotte di “assenteismo” (le persone sottoposte ad indagine sono più numerose di quelle nei cui confronti sono state adottate le misure coercitive) attuate con l’ arbitrario allontanamento del personale dalla struttura durante l’ orario di servizio, con protrazione dell’ assenza per alcune ore o anche per tempi più limitati, eventualmente ripetuta nel corso della giornata, ovvero con falsa registrazione dell’ entrata e dell’ uscita avvalendosi anche della collaborazione di terze persone (familiari, colleghi o conoscenti) o con la giustificazione strumentale – con false dichiarazioni rese successivamente agli uffici amministrativi – della mancata registrazione in entrata e/o in uscita (avaria della scheda, dimenticanza, smarrimento, etc.), condotte queste ultime ripetutamente e sistematicamente impiegate al fine di impedire il controllo sull’ attività lavorativa effettivamente svolta.
E’ stato accertato, durante il periodo di allontanamento dal luogo di lavoro, lo svolgimento di attività ed incombenze esclusivamente private (acquisti, consumazioni presso esercizi pubblici, etc.) e, in alcuni casi, anche lo spostamento in località marine, presso le residenze estive.
E’ stato calcolato – e costituisce parte integrante delle contestazioni rispettive – l’ illecito profitto che ciascuno degli indagati ha procurato a sè con le condotte indicate, corrispondente alla retribuzione indebitamente percepita a fronte di prestazioni di lavoro non effettuate, con conseguente danno per l’ amministrazione pubblica di appartenenza.