A Bari studenti in piazza per una scuola a misura di studente

Autore Redazione Canale 7 | ven, 18 nov 2022 18:28 | 388 viste | Bari Studenti Protesta Istruzione Diritti Attualità

Chiesti a gran voce diritto all'istruzione e servizi per chi va a scuola e all'università.

Sono migliaia gli studenti e le studentesse pugliesi che oggi sono scesi oggi venerdì 18 novembre in piazza in occasione della mobilitazione indetta dall’Unione degli Studenti, Link e Rete Puglia. Al centro della protesta la contrarietà al Piano Scuola immaginato dal neo-Ministro Valditara e agli orientamenti sull’istruzione del Governo Meloni, ma non solo. Gli studenti chiedono che le istituzioni regionali e le amministrazioni comunali si attivino per una piena applicazione della legge regionale al diritto allo studio, promuovendo la possibilità da parte degli studenti di usufruire dei servizi essenziali che rendono maggiormente accessibili i percorsi di formazione.

 

“Nelle ultime settimane si sono susseguite le dichiarazioni del Ministro Valditara, autore della riforma Gelmini e di più di 8 miliardi di tagli all’istruzione pubblica nelle sue precedenti esperienze, che nel suo insediamento ha ribadito l’orientamento di questo Governo: privilegiare una scuola incentrata sul merito e sull'aziendalizzazione dei processi di apprendimento attraverso l'uso di strumenti quali l'alternanza scuola lavoro ed il taglio al welfare studentesco. Non sono bastati tre ragazzi morti nel corso di un anno in percorsi formazione-lavoro e una pandemia che ha palesato le problematiche strutturali del sistema educativo e di trasporto pubblico per far cambiare idea a queste persone. Vogliamo una riforma della scuola scritta a partire dai bisogni di noi studenti e studentesse che parli di accesso gratuito all’istruzione, fondi per il trasporto pubblico e la sicurezza degli edifici. Lo diciamo in più di 40 piazze italiane. Alla Regione Puglia chiediamo la piena applicazione della Legge Regionale per il Diritto allo Studio per garantire l’istruzione gratuita a tutti gli studenti e le studentesse. Studiare non può essere un diritto di pochi, ma di tutti.” dichiara Stefano Mariano dell’Unione degli Studenti Puglia.

 

“Sono quasi 100mila gli studenti e le studentesse delle Università pugliesi che vivono, consumano, lavorano in questo territorio ma dei quali nessuno sembra occuparsi. ad oggi sono migliaia gli studenti e le studentesse che non potranno vivere nella propria città universitaria a causa della selvaggia inflazione e dell'inaccessibilità dei prezzi delle case. La mobilità diventa spesso per studentesse, studenti e giovani un elemento critico: i trasporti sono costosi ed inefficienti, manca un sistema di bigliettazione integrato e un piano organico di scontistica: per noi ci vorrebbe la totale gratuità. I luoghi della cultura sono spesso inaccessibili per la componente studentesca, che non vive appieno le proprie città. A Lecce, dopo il presidio promosso dagli studenti e dalle studentesse, abbiamo incontrato la Ministra Bernini, presente in città per un evento dell’Accademia di Belle Arti, dicendole che bisogna dare risposte alle studentesse e agli studenti dei nostri territori.” prosegue Vittorio Ventura, Coordinatore della Rete Puglia.

 

“I cortei e le mobilitazioni del 18 novembre sono solo un punto di partenza: gli studenti e le studentesse tornano nelle piazze dopo gli anni bui della pandemia per pretendere che non si torni alla situazione precedente ma si impari da questi anni che serve investire nella coesione sociale e nei diritti dei più vulnerabili, tra i quali studenti, studentesse, lavoratori e lavoratrici. Vogliamo garantita la sicurezza mentre ci formiamo, un piano della mobilità che fornisca corse gratuite agli studenti e negli orari notturni per garantire un pieno diritto alla mobilità, attenzione ed investimenti sul tema del benessere psicologico, una reale tutela dei diritti della comunità studentesca. Comuni, Regione e Governo prendano in carico i bisogni degli studenti e delle studentesse e forniscano risposte in questo senso. La lotta continua e continueremo a rendere scuole e università spazi di partecipazione e democrazia.” concludono Ventura e Mariano

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