Legambiente: accelerazione degli eventi climatici estremi in Italia (in Puglia 112 dal 2010 al 2022)

Autore Redazione Canale 7 | sab, 19 nov 2022 11:10 | 543 viste | Legambiente Clima-Impazzito Rapporto Attualità

La Puglia  è tra le regioni più a rischio.

 

La crisi climatica accelera sempre di più la sua corsa insieme agli eventi estremi, che stanno avendo impatti sempre maggiori sui Paesi di tutto il mondo. In Italia nei primi dieci mesi del 2022, seppur con dati parziali, sono stati registrati nella 254 fenomeni meteorologici estremi ( più 27% rispetto al 2021). In Puglia, secondo il report di Legambiente, sono stati ben 112 gli eventi estremi, rilevati dal 2010 al 2022. 42 solo a Bari con 20 allagamenti da piogge intense, 3 danni alle infrastrutture causati da piogge intense, 17 danni causati da trombe d’aria o da raffiche di vento, 1 danno da grandinate e 1 mareggiata. “Anche le Regioni e i Comuni sono chiamati a dare risposte concrete e reali di contrasto ai cambiamenti climatici – ha sottolineato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia - E’ fondamentale che anche a livello regionale siano promossi i Piani di adattamento climatico in sinergia con la Protezione Civile”. Le elaborazioni di Enea contenute nello studio “Variazione del livello del mare lungo la costa italiana negli ultimi 10.000 anni”, hanno rilevato 40 aree a maggior rischio in tutta Italia, di queste ce ne sono due in Puglia: l’area di Lesina (Foggia) e di Taranto.  Un ottimo esempio di come si debba affrontare il tema dell’adattamento delle aree urbane con soluzioni basate sulla natura è il “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”, emanato nel 2021 dal Ministero della Transizione Ecologica. Il bando prevedeva il finanziamento di differenti tipologie di interventi di adattamento che le aree urbane italiane possono intraprendere per uno stanziamento di poco meno di 80 milioni di euro ed è stato scritto in collaborazione con l’Anci e con il contributo scientifico dell’Ispra. Solo i Comuni con popolazione superiore ai 60.000 abitanti hanno potuto partecipare, con il 40% dei fondi destinato ai Comuni capoluogo delle città metropolitane. Gli interventi previsti consistono nell’inserimento di elementi di arredo verde realizzati utilizzando piante autoctone per assicurare ombra, riutilizzo delle acque meteoriche, infiltrazione delle stesse nel suolo. Il progetto riguarda un’area estesa per circa 7.500 metri quadri e prevede 60 alberi ad alto fusto e decine di alberi da frutto. L’irrigazione sarà garantita attraverso la raccolta delle acque meteoriche.

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